Le proteste sono scaturite in reazione all'amnistia concessa agli indipendentisti catalani.
MADRID - Alla fine della tredicesima notte di scontri sotto la sede nazionale del Partito socialista (Psoe) a Madrid, si registrano quattordici arresti e nove feriti tutti lievi. Tra loro un agente di polizia.
Alcune migliaia di militanti dell'estrema destra si erano dati appuntamento in Calle Ferraz per protestare contro l'amnistia agli indipendentisti catalani. Una protesta che si sta sviluppando al termine della prima giornata della sessione parlamentare che oggi dovrebbe concludersi con il voto sulla fiducia al premier Pedro Sánchez.
Come accade da giorni, gruppi di estremisti di destra, con il volto coperto, hanno lanciato oggetti, bottiglie, petardi sugli agenti che hanno reagito con alcune cariche di alleggerimento per disperdere i violenti. Tanti urlano «siamo una dittatura», insultando Sánchez, il Psoe, la stampa. E proprio davanti alle telecamere alcuni hanno bruciato un paio di bandiere catalane.
Scontri che assumono un valore politico rilevante perché gli estremisti ripetono per strada le parole d'ordine dette al Congresso dal leader di Vox Santiago Abascal. Proprio lui, insieme agli altri eletti di Vox, dopo l'intervento ha lasciato l'aula per recarsi sotto la sede del Psoe.