Sangue e terrore ieri in Irlanda, dove un aggressore solitario aveva accoltellato tre bambini e una donna.
DUBLINO - Una bambina di cinque anni rimane in condizioni critiche dopo l'aggressione di ieri nel cuore di Dublino da parte di un uomo che ha accoltellato tre bambini e una insegnante all'uscita dell'istituto scolastico Gaelscoil Choláiste Mhuire, nella centralissima Parnell Square.
L'emittente irlandese Rté riferisce che una bambina di sei anni ha riportato ferite alla testa e dovrebbe essere sottoposta a un intervento chirurgico. Un altro bambino, di cinque anni, è stato dimesso dall'ospedale. L'insegnante trentenne resta ricoverata in condizioni serie.
La situazione oggi.
Dopo aver disperso anche con scudi antisommossa i manifestanti, le strade del centro di Dublino, teatro ieri sera di violenti scontri, sono tornate «prevalentemente tranquille». Lo scrive la polizia su X, ex Twitter.
O'Connell Street, la porta d'accesso al centro di Dublino, è diventato in serata teatro di violenze: decine di manifestanti, frange di estrema destra, hanno attaccato la polizia con fuochi d'artificio e mattoni e hanno dato fuoco a un autobus, un tram e ad almeno un veicolo della polizia.
I saccheggiatori hanno fatto irruzione in diversi negozi nel quartiere commerciale sulla sponda settentrionale del fiume Liffey, saccheggiandoli.
La violenza è scoppiata nei pressi della scuola materna dove ieri pomeriggio un uomo aveva accoltellato quattro persone, di cui tre bambini.
I responsabili della rivolta: ipotesi estremismo di destra.
Drew Harry, capo della polizia irlandese, ha definito i teppisti protagonisti degli scontri una «fazione di pazzi teppisti mossi da ideologie di estrema destra».
Ma anche se non è ancora completamente chiaro cosa ci sia dietro la reazione violenta dei manifestanti, si presuppone che a provocare le violenze siano stati i post social, che giravano online ieri, sulle presunte origini algerine dell’accoltellatore. A suffragare questa tesi è il fatto che alcuni dei violenti avrebbero portato in strada bandiere irlandesi e mostrato cartelli con scritto che "le vite degli irlandesi contano" e cioè letteralmente: «Irish lives matter».
Sull'isola lo shock è dunque ancora fortissimo. Le tv locali e quelle britanniche raccolgono per strada le voci di un'angoscia e di una collera diffuse, accresciute dalla circostanza che a essere presa di mira è stata una scuola d'infanzia: obiettivo del tutto insolito di violenze di questo tipo nelle cronache della tendenzialmente pacifica Repubblica d'Irlanda odierna, a differenza di quanto capita in paesi quali gli Usa, al di là dell'oceano, o anche la Francia, in Europa.
Il primo ministro irlandese, Leo Varadkar, si è detto intanto turbato e ha rivolto i suoi pensieri alle vittime e alle loro famiglie. Mentre la ministra della Giustizia, Helen McEntee ha condannato «lo spaventoso attacco contro tre bambini innocenti e una donna», assicurando che il governo ne seguirà passo passo gli sviluppi investigativi, in contatto costante con i comandi della polizia.