Ora gli inquirenti stanno cercando di ricostruire luogo e momento in cui Filippo Turetta ha sferrato il colpo mortale
VENEZIA - L'interrogatorio di nove ore, davanti al pm di Venezia, di Filippo Turetta, in carcere per l'omicidio di Giulia Cecchettin, viene definito esaustivo e non ne sono stati programmati altri, anche se non è escluso che gli inquirenti possano avere, poi, la necessità di risentirlo.
Intanto, da quanto si è saputo, la Fiat Grande Punto nera del 21enne, arrestato vicino Lipsia, è ancora in Germania e dovrebbe essere riportata in Italia dopo il 10 dicembre. Dentro l'auto è stato trovato un telefono. Gli investigatori non possono sapere se sia del giovane o dell'ex fidanzata ma devono attendere che arrivi in Italia assieme all'auto.
Turetta, interrogato venerdì scorso nell'inchiesta del pm Andrea Petroni e dei carabinieri, ha spiegato, in sostanza, di aver «perso la testa» quella sera dell'11 novembre di fronte a Giulia che gli aveva ribadito che non c'era spazio per riallacciare la relazione. Ha detto anche di essere «ossessionato» da lei e che voleva che la 22enne stesse «solo con me, la volevo solo per me», non accettando la fine della relazione. Come aveva già detto davanti al gip Benedetta Vitolo, poi, ha sostenuto di essere dispiaciuto e pentito per quell'omicidio "terribile" che ha commesso.
In pratica, il giovane nel suo verbale ha descritto il delitto come un'azione "d'impeto", non premeditata. Gli investigatori dovranno accertare, però, anche continuando a raccogliere elementi, se la ricostruzione fatta dal giovane trovi o meno riscontro negli esiti delle indagini.
Il colpo mortale
Uno dei punti dell'indagine su cui sono in corso approfondimenti riguarda il luogo e il momento in cui Filippo Turetta ha sferrato la coltellata mortale all'arteria basilare, nella parte posteriore del collo dell'ex fidanzata.
Ovvero se l'abbia fatto mentre lei scappava, verso le 23.40, quando poi cadde sbattendo la testa sul marciapiede o all'interno dell'auto nei minuti successivi, dopo averla caricata nella macchina. Dalle immagini delle telecamere acquisite agli atti e dai primi esiti dell'autopsia, come si è appreso, non si può ancora avere certezze su questo tema dell'inchiesta.