«Qualcuno che non ha condannato la brutalità di Hamas, non può prestare servizio nelle Nazioni Unite e non può entrare in Israele»
GAZA / TEL AVIV - Israele ha revocato il visto al coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Lynn Hastings. Lo ha annunciato su X il ministro degli affari esteri israeliano, Eli Cohen.
«Non rimarremo più in silenzio di fronte ai pregiudizi delle Nazioni Unite», ha scritto in un post. In dettaglio, secondo il ministro Lynn Hastings, che è vice coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente e coordinatore residente delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, non si è pronunciata contro Hamas per gli atti commessi durante l'attacco del 7 ottobre.
«Qualcuno che non ha condannato Hamas per il brutale massacro di 1'200 israeliani, per il rapimento di bambini e anziani e per gli orribili atti di abuso e stupro, e per aver usato gli abitanti di Gaza come scudi umani, ma condanna invece Israele, un Paese democratico che protegge i suoi cittadini, non può prestare servizio nelle Nazioni Unite e non può entrare in Israele», si legge nel post.
La conferma delle Nazioni Unite non si è fatta attendere. Il portavoce del segretario generale dell'Onu, Stephane Dujarric, ha confermato alla Cnn che Israele ha revocato il visto di Lynn Hastings, la coordinatrice della risposta umanitaria a Gaza, la settimana scorsa. Tuttavia, ha precisato il funzionario, Antonio Guterres ha «piena fiducia in lei».
«Posso soltanto ribadire la piena fiducia del segretario generale in Hastings, nel modo in cui si è comportata e nel modo in cui ha svolto il suo lavoro», ha detto Dujarric.
Intanto, alla Tass, l'ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Ben Zvi ha dichiarato che "la ripresa del cessate il fuoco tra Israele e Hamas è ancora possibile, ma l'operazione militare continuerà finché i membri del movimento palestinese non rinunceranno ai loro sforzi militari".
«Bisognerebbe capire - ha aggiunto - quali sono i loro piani: se, per esempio, Hamas rilasciasse tutti gli ostaggi e decidesse di non impegnarsi più in azioni militari, ci sarebbe qualcosa di cui discutere. Finora, purtroppo, loro stanno rifiutando questa opzione. L'operazione militare continuerà finché non capiranno che questa non è la scelta migliore per loro».
Secondo alti funzionari della Casa Bianca alla Cnn, l'attuale operazione di terra a Gaza «durerà diverse settimane» e poi «entro gennaio» Israele passerà ad una strategia «a bassa intensità e iperlocalizzata» che prenda di mira militanti e leader di Hamas.