Dallo scorso weekend scienziati e associazioni governative avevano provato a salvare il cetaceo (15 metri per oltre 30 tonnellate).
PERTH - È morta questa mattina (martedì) la balena che nel fine settimana nuotava vicino a riva a Port Beach (Fremantle), una spiaggia poco distante da Perth, nell'Australia occidentale.
Le immagini del cetaceo, lungo 15 metri e del peso di oltre 30 tonnellate, sabato avevano fatto il giro del mondo, perché era stata raggiunto dai bagnanti che gli si erano avvicinati a nuoto, fino a toccarlo.
La spiaggia era stata chiusa per permetterne il monitoraggio, nel tentativo di salvarlo. Visto che era apparso fin da subito che qualcosa, nell'avvicinarsi così tanto alla costa, non andava. Le tv australiane hanno seguito con dirette continue gli sforzi degli scienziati dei dipartimenti governativi, tra questi quello per la biodiversità e conservazione marina e dello zoo di Perth.
Le ultime ore
Il mammifero si era poi spostato ieri (lunedì) verso Coogee - come ricostruisce l'emittente locale 9News - per poi arenarsi a circa 100 metri dalla spiaggia di Rockingham.
All'alba di questa mattina il triste epilogo.
Dopo aver osservato alle 4.30 «che la balena si era spostata di 300 metri dal banco di sabbia», gli ufficiali preposti alla protezione della fauna marina, circa due ore dopo (alle 6.30), hanno annunciato sui social che, «dopo aver completato una valutazione, si può confermare che purtroppo la balena è morta intorno alle 6:30». Vani dunque gli sforzi dell'animale di nuotare di nuovo al largo.
«Era in pessime condizioni di salute»
La balena era arrivata in quest'ultima «area, in pessime condizioni di salute», aveva spiegato ai media la dottoressa Kelly Waples, esperta di mammiferi marini del DBCA (Department of Biodiversity, Conservation and Attractions). E anche l'avvicinarsi dei bagnanti nel fine settimana non aveva fatto altro che aumentare i livelli di stress della creatura marina.
Da riconfermare le cause esatte della morte
Sempre secondo i media di Perth, all'origine della fine del cetaceo potrebbe esserci stato un urto contro una imbarcazione, vista la ferita alla testa, a cui si sono poi aggiunte scottature solari, per essere rimasto a lungo in acque poco profonde.
Ma c'è anche chi ritiene causa del decesso l'età avanzata. È il caso di Abc News Australia, che riprende la dichiarazione di Mark Cugley, tra i responsabili del DBCA, secondo il quale non ci sarebbero segni visibili di traumi sulla carcassa. Ma l'esperto ha anche aggiunto che si valuterà «l'opportunità di fare anche qualche analisi post mortem, per capire qualcosa di più».
Dato che l'intera tragica vicenda è stata per tutti quanto mai insolita, oltre che triste.
E un sentimento generale di sconforto, nel corso della giornata di oggi, si è tradotto in un rito funebre spontaneo. Decine di persone si sono radunate in spiaggia di fronte alla balena ormai esanime, dedicandole una particolare "cerimonia di fumo". Davanti a un braciere ardente, posizionato sul bagnasciuga, le gente commossa ha rivolto al cetaceo un ultimo saluto, tra fumo, applausi e qualche lacrima.