Cerca e trova immobili
Oltre 48 morti: «Una catastrofe, è stato spaventoso» Il Giappone è in ginocchio dopo il terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito la costa centro-occidentale del Paese.
TOKYO - Case distrutte, strade allagate e aeroporti chiusi. Il Giappone è in ginocchio dopo il violento terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito la regione lungo la costa centro-occidentale del Paese ieri, primo di gennaio.
Si è aggravato il bilancio delle vittime: i decessi confermati sono saliti a 48 stando alle autorità locali. Un numero destinato a salire. La città della prefettura centroccidentale di Ishikawa è una delle più devastate dal terremoto, con oltre 200 tra edifici e altre strutture andati a fuoco negli incendi scoppiati in seguito alla violenta scossa di magnitudo superiore a 7. Sempre stanotte, un'altra scossa di terremoto di magnitudo 5.6 è stata registrata nella prefettura di Ishikawa.
Mentre la ricerca dei sopravvissuti si è trasformata in una corsa contro il tempo giungono le prime testimonianze del momento della catastrofe. «È stato spaventoso, mi sono aggrappato alla diga per restare in piedi», ha raccontato Andy Clark, cittadino inglese alla Bbc. Clark si trovava in Giappone per visitare la famiglia della moglie.
«Abbiamo ricevuto l’allerta terremoto sui telefonini, poi la terra è iniziata a tremare». Dopo aver trovato un rifugio la preoccupazione principale è stata quella di contattare i familiari. «I telefoni non funzionavano, è stato difficile far sapere a parenti e amici che stavamo bene».
Nella città costiera di Suzu il sisma ha distrutto oltre mille abitazioni con conseguenze «catastrofiche» secondo il sindaco. Le foto aeree trasmesse dalla NHK hanno mostrato tetti crollati e barche capovolte nel porto della città. Molte abitazioni sono rimaste al buio dopo i danni alle linee elettriche. Secondo le prime stime circa 45.700 le famiglie senza elettricità.
