Il gruppo Resistenza islamica in Iraq ha indicato di aver condotto l'operazione avvenuta domenica al confine tra Giordania e Siria
AMMAN - Il gruppo Resistenza islamica in Iraq (coalizione di milizie sciite filo-iraniane) ha rivendicato la responsabilità dell'attacco con droni che ha ucciso tre soldati americani e ne ha feriti altri 34 in una postazione Usa lungo il confine tra Giordania e Siria. Lo riporta Al Jazeera.
Già domenica, giorno dell'attacco, il gruppo armato aveva dichiarato di aver condotto degli attacchi - tre in totale - in Siria e in due basi non lontane dai confini con Iraq e Giordania, ma non aveva specificato che intendesse anche quello in cui sono morti i tre soldati americani e che si trovavano, si presuppone, nel Tower 22, una base strategica molto importante che si trova in Giordania e che non dista molto da quella di al Tanf, dove è presente un altro contingente americano, seppur in numeri ristretti. Quale sia per certo la base colpita non è ancora stato confermato: un portavoce del governo giordano ha infatti dichiarato che a essere oggetto dell'attacco sarebbe stata invece quella di al Tanf, ossia in Siria.
L'attacco ha portato il presidente americano Joe Biden a evocare una possibile rappresaglia. In una nota diffusa dalla Casa Bianca ha infatti sottolineato l'intenzione di chiedere conto «a tutti i responsabili, nel momento e nel modo che sceglieremo».