Diverse tratti autostradali risultano bloccati da stammatina dalla marcia lenta dei mezzi agricoli
MADRID - Come in diversi altri Paesi d'Europa, anche in Spagna prendono slancio le proteste degli agricoltori: dalle prime ore di stamattina, sono infatti in corso presidi e marce lente di trattori in diverse province del Paese, con disagi per il traffico che si stanno generalizzando in più strade e autostrade.
Secondo le ultime notizie, i manifestanti hanno iniziato a bloccare gli accessi a diversi punti nevralgici per la rete di distribuzione di prodotti alimentari: tra questi, il porto di Malaga e un grande centro logistico a Saragozza.
La Direzione generale del traffico ha reso noto che attualmente la circolazione è interrotta su alcune autostrade, tra queste la A-5, in uno dei punti di accesso a Madrid. Le proteste sono in corso anche in altre province, come quelle di Siviglia, Granada, Ciudad Real, Toledo, La Rioja e Valencia.
Le manifestazioni in corso non sono state convocate dalle principali organizzazioni agrarie del Paese, che pure hanno annunciato un calendario di mobilitazioni a partire dal prossimo giovedì: «Alcune di quelle di oggi sono state convocate attraverso gruppi di Whatsapp», ha spiegato su Tve Donaciano Dujo, vicepresidente dell'Associazione Agraria dei Giovani Agricoltori.
Anche in Catalogna - I cortei di trattori hanno bloccato dalle 7,45 del mattino anche le principali arterie interurbane di accesso a Barcellona e Lerida, in Catalogna, segnala il Servizio stradale catalano. E carovane di mezzi agricoli, alternative alla protesta convocata dalle principali sigle sindacali degli agricoltori - Uagr, Asaja e Upa - per il prossimo 13 febbraio, stanno collassando il traffico all'entrata di Logrono e altre località de la Rioja, al nord della penisola iberica.
Tutte le proteste del settore agrario, dell'allevamento e degli autotrasportatori, muovono dalle critiche al nuovo sistema di Politica agricola comune 8Pac) della Ue, che secondo le organizzazioni sindacati rende difficile l'accesso agli aiuti e implementa nuove esigenze che aumentano i costi del settore primario.
I manifestanti reclamano misure per far fronte alla siccità, una revisione della legge della catena alimentare che vieti di vendere i prodotti in perdita e la fine della concorrenza sleale dei paesi extracomunitari, meno condizionati di quelli della Ue da norme di protezione ambientale.