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ITALIANon vuole lavorare: per lei 5 gravidanze (e 12 aborti). Ma è tutto falso

09.02.24 - 17:48
Una 50enne ha incassato indebitamente oltre 111 mila euro in contributi sociali, ingannando la previdenza italiana e il datore di lavoro.
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Fonte Repubblica / TgRai
Non vuole lavorare: per lei 5 gravidanze (e 12 aborti). Ma è tutto falso
Una 50enne ha incassato indebitamente oltre 111 mila euro in contributi sociali, ingannando la previdenza italiana e il datore di lavoro.

ROMA - Disposta a tutto pur di non lavorare. Fino a simulare con un cuscino sotto la maglietta l'«esistenza - si legge nella sentenza - di una pancia prominente tipica di una donna in gravidanza». È questa l'estrema sintesi di una storia di cronaca, venuta oggi alla ribalta sui media italiani, che lascia quanto meno interdetti. Eccone i punti salienti.

Benedetta, Angelica, Abramo, Letizia e Ismaele sono i nomi dei cinque figli avuti da una 50enne di Roma. Fin qui niente di strano. Peccato però che fosse tutto finto, dai bimbi (mai nati), passando per i 12 aborti inventati, fino alle gravidanze difficili simulate. E tutto in pochi anni, tra il 2014 e il 2019.

Tanto è bastato alla signora di Roma per ingannare datore di lavoro - rimanendo quindi indebitamente a casa - e INPS (l'istituto previdenziale in Italia). La donna ha infatti incassato come contributi - presentando documenti falsi, incluso quelli ginecologici - oltre 111 mila euro. Senza contare l'astensione dal lavoro anticipato per le "gravidanze difficili" e i congedi di maternità. E tra i documenti falsi prodotti, anche dei codici fiscali per ogni bambino mai nato.

Ma come si dice, chi troppo vuole (...)? Infatti la finta mamma ha un po' calcato la mano, simulando, come detto, 5 parti e 12 aborti in soli 5 anni. L'ispettorato del lavoro si è insospettito e ne è poi nata un'indagine, condotta dai Carabinieri, che ha portato a una condanna della donna per falso e truffa a un anno e otto mesi di carcere. L'INPS proverà ora anche a recuperare quanto versato alla truffatrice indebitamente.

I legali della finta madre e del suo compagno, condannato in complicità a sette mesi, faranno ricorso in appello.

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