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REGNO UNITO«È come cercare un ago in un pagliaio»

14.02.24 - 10:02
Spetta alla Maritime Police Unit di Londra di ripescare i cadaveri che riaffiorano dagli abissi del Tamigi
IMAGO
Fonte TheGuardian
«È come cercare un ago in un pagliaio»
Spetta alla Maritime Police Unit di Londra di ripescare i cadaveri che riaffiorano dagli abissi del Tamigi

LONDRA - «È un lavoro spiacevole, ma qualcuno deve farlo». Sono le parole di un agente della Maritime Police Unit di Londra (Mpu), responsabile del recupero di cadaveri che riaffiorano dagli abissi del Tamigi. Ogni anno vengono ripescate tra le 30 e le 50 persone e spetta alla Mpu identificarle e annunciarne il decesso ai famigliari.

Il fiume è pieno di insidie. La visibilità è ridotta a zero. Strutture subacquee, imbarcazioni, ponti, dighe e piloni rendono il salvataggio di persone che cadano o si lasciano volontariamente cadere in acqua estremamente difficili: «Siamo esperti, ma si tratta comunque di 75 chilometri di fiume. È come cercare un ago in un pagliaio», afferma l'agente.

Una volta caduti in acqua è estremamente difficile tornare sulla terra ferma. Le correnti possono inghiottire e trascinare i malcapitati nell'abisso. Il corpo si irrigidisce, i muscoli si atrofizzano e i polmoni si riempiono d'acqua. Si stima che il 25% degli incidenti ha esito fatale. Delle 109 persone cadute in acqua nel 2023 sono 27 quelle riaffiorate in avanzato stato di decomposizione.

I cadaveri si "gonfiano" e riaffiorano in superficie. Solo in quel momento gli agenti dell'Mpu possono recuperarli. Le correnti sono così insidiose che soltanto un pugno di sommozzatori esperti è autorizzato a immergersi in rare circostanze. Spesso i corpi necessitano di mesi prima di riaffiorare e, a volte, non riaffiorano affatto. In quei casi possono arrivare fino al mare. 



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