Arrestati dalla Polizia di Stato i 6 componenti, sospettati di una serie di "colpi", messi a segno armati di pistola.
ROMA - Anziani rapinatori di uffici postali. Pensione troppo bassa (?) verrebbe da chiedersi. Ma non è così perché quelli arrestati oggi sarebbero veri e propri "professionisti" del crimine.
Lo spiega in una nota la Polizia di Stato, a cominciare dal modus operandi dei componenti della banda, che era quasi sempre identico: entravano in posta e si chiudevano all'interno, per poi rapinarla dei contanti che aveva in cassa. Nel frattempo un complice faceva da "palo" all'uscita. Schema tutt'altro che innovativo, tanto che a mettere in atto le "imprese" criminali erano - come detto - uomini piuttosto anziani.
Dei sei sospettati fermati questa mattina dalla Squadra Mobile di Roma - 3 dei quali indiziati di associazione per delinquere e altri 3 di concorso in rapina - il capo, che fungeva anche da "palo", ha infatti 75 anni, mentre il suo pari grado ne ha 70. Quest'ultimo, unitamente a un altro 66enne, eseguiva materialmente le rapine.
Un uomo di 68 anni - si legge nel comunicato della Polizia di Stato - si occupava invece «della riproduzione di chiavi per poter accedere agli Uffici Postali» dove poi, altri due, «rispettivamente di 53 e 50 anni, provvedevano a praticare fori per poi consentire ai complici di accedere» nei locali interni alla Posta.
In una delle rapine, avvenuta a maggio del 2023, 70enne e 66enne, armati di pistola, avevano rubato contanti per circa 195mila euro, dopo aver minacciato la direttrice. Da quest'ultimo episodio criminale ne seguirono altri sempre nei dintorni di Roma. Fino a questa mattina, con l'operazione di polizia che ha smantellato definitivamente la "banda del buco".