La sera prima dell'annuncio della morte del dissidente, nel penitenziario sarebbe arrivati dei veicoli, «circostanza non comune»
MOSCA - Dei veicoli sarebbero arrivati nel penitenziario di massima sicurezza Ik-3, nell'Artico siberiano, la sera prima dell'annuncio del decesso di Alexey Navalny. Lo riferisce un detenuto intervistato da "Novaya Gazeta", di cui il Corriere della Sera riporta alcuni stralci dell'intervista.
Nel "gulag" Ik-3 «si aspettavano un’ispezione. La sera di giovedì sarebbero arrivati veicoli, una circostanza non comune. Di solito sia l’amministrazione sia i prigionieri vengono a sapere di un’ispezione non uno o due giorni prima, ma con un mese d’anticipo, in modo da potersi preparare, perché nessuno vuole problemi. Era chiaro che stava per succedere qualcosa».
I detenuti - scrive il Corsera - avrebbero saputo della morte di Navalny verso le 10 di mattina, ma il comunicato «con quella notizia è stato pubblicato dal Sistema penitenziario federale attorno alle 2 di pomeriggio (cioè 17 minuti prima dell’ora ufficiale del decesso)».
Il detenuto smentisce anche il fatto che - come riportato dai funzionari del penitenziario - sia arrivata un'ambulanza al mattino: «La cella d’isolamento dove l’hanno messo era lontana ma se fosse arrivata un’ambulanza l’avremmo vista. Non c’era nessuna ambulanza la mattina, sono arrivate solo dopo che si è saputo che era già morto. Penso sia avvenuto molto prima dell’annuncio».
Torture e abusi sia fisici che psicologici: la storia delle carceri russe è piena di episodi che a quello rimandano. Si stima che negli ultimi 5 anni vi siano stati tra i 1'400 e i 2'000 morti all'interno delle galere sovietiche e la diagnosi di "Sindrome da morte improvvisa" (quella indicata per Navalny) ricorre molto frequentemente.