La Pianura Padana è rimasta avvolta da una coltre di particelle Pm10 per tutto il mese di gennaio, il video.
MILANO - Avvolta in una persistente nube di smog, o meglio di PM10. È la Pianura Padana che è stata oggetto, dal 1 gennaio al 31 gennaio 2024, di un costante monitoraggio da parte dell'Esa, European Space Agency.
Immagini che si commentano da sole. Più il colore tende al rosso e maggiore è la concentrazione delle diverse particelle nocive per i nostri polmoni, dalla polvere, al polline e fino ai «sottoprodotti della combustione». Lo spiega l'ESA, che aggiunge come, secondo gli standard UE, «le concentrazioni di PM10 superiori a 50 μg/m³ sono considerate pericolose», soglia che «non dovrebbe essere superata per nessun luogo per un numero specifico di giorni all’anno, generalmente fissato a 35 giorni».
Limiti che invece nel mese di gennaio preso a campione sono stati superati. Con quanto ne consegue in fatto di allarme atmosferico e di preoccupazione per la salute respiratoria delle persone. Tanto che Regione Lombardia ieri ha fatto scattare una serie di misure "anti smog", per cercare di migliorare la situazione. Specie nelle province (Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Pavia, Mantova, Monza Brianza e Como) che, per quattro giorni consecutivi, hanno superato i valori massimi consentiti.
L'inquinamento incide anche sulla formazione della nebbia, che tanti danni ha fatto nelle ultime settimane, in fatto di incidenti stradali. Criticità che le piogge previste per i prossimi giorni dovrebbero aiutare a stemperare.
A livello europeo, nel frattempo, si corre ai ripari, tanto che ieri (20 febbraio) a Bruxelles è stato raggiunto un accordo che sa di stretta ai livelli degli inquinanti - come polveri sottili e biossido di azoto -, oltre che dare la possibilità ai cittadini di chiedere un risarcimento, in caso si subiscano danni da smog dovuti a una cattiva applicazione delle norme da parte dei governi nazionali.