È stato condannato a 8 mesi con la condizionale
VIENNA - L'ex cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, è stato condannato a otto mesi di reclusione con la condizionale per aver reso false dichiarazioni di fronte a una commissione parlamentare d'inchiesta. Al suo ex capo di gabinetto, Bernhard Bonelli, è stata invece inflitta una pena di sei mesi, sempre con la condizionale,nell'ambito dello stesso procedimento.
Il verdetto è giunto al termine di un processo durato mesi: l'enfant prodige della politica austriaca, divenuto cancelliere a soli 31 anni, è stato accusato di aver mentito alla commissione che stava indagando sullo scandalo Ibiza, in merito al suo coinvolgimento nella creazione di una holding, la OeBAG, e nella nomina del capo dell'azienda, che formalmente era compito del ministro delle Finanze.
«Sebastian Kurz è colpevole», ha dichiarato il giudice di Vienna mentre annunciava la condanna. Durante le udienze, l'ex leader dei popolari austriaci, ora consulente nel settore privato, ha sempre respinto le accuse, rimproverando ai pubblici ministeri e agli oppositori di "volerlo distruggere".
Kurz, oggi 37enne, ha sempre negato di aver «consapevolmente» ingannato i parlamentari che lo interrogarono nel 2020 sul suo ruolo nella nomina di un suo caro amico, Thomas Schmid, a capo della potentissima holding pubblica. L'ex cancelliere è stato invece dipinto dall'accusa come un manipolatore, in base soprattutto a numerosi messaggi che sono stati esaminati. In Austria, interferire in un processo di nomina non è di per sé un reato, ma nascondere la verità mentre si è interrogati sotto giuramento è punibile con tre anni di reclusione.
La maggior parte dei testimoni - una decina in tutto, tra cui ex ministri - ha difeso la versione di Kurz. Tranne il protagonista principale: Thomas Schmid, l'ex amico che ora sta collaborando con la giustizia nella speranza di una riduzione della pena. Durante le udienze, Schmid lo ha accusato di "sistema Kurz", affermando che all'ex cancelliere piaceva interferire nelle nomine.
Per screditarlo, Kurz ha chiamato in causa due uomini d'affari russi e l'ultimo giorno del processo è iniziato con la testimonianza di uno di loro, che ha parlato in video dall'ambasciata austriaca a Mosca. Un «atto finale grottesco», ha commentato il quotidiano Der Standard.
Oltre a questo processo, l'ex cancelliere è sospettato di essersi appropriato di fondi pubblici per commissionare sondaggi d'opinione truccati. Le indagini su queste accuse sono ancora in corso.