Il vero problema è la distribuzione interna, secondo le Forze di difesa israeliane
TEL AVIV - Israele tenterà di «inondare» la Striscia di Gaza con aiuti umanitari provenienti da una varietà di punti di ingresso, ha detto ieri il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) in una conferenza stampa citata dai media internazionali.
«Stiamo cercando di inondare l'area, di inondarla di aiuti umanitari», ha affermato il contrammiraglio Daniel Hagari a un gruppo di giornalisti stranieri.
Ieri mattina le Idf hanno annunciato che sei camion con rifornimenti del Programma alimentare mondiale (Pam) erano entrati nella parte settentrionale della Striscia. Seguiranno altri convogli di questo tipo e consegne da altri punti di ingresso integrati da lanci aerei e carichi di aiuti via mare, ha affermato Hagari.
«Stiamo imparando, migliorando e apportando diversi cambiamenti in modo da non creare una routine ma una varietà di modi in cui possiamo entrare», ha spiegato il portavoce delle Idf.
Hagari ha riconosciuto che far arrivare le forniture nell'enclave palestinese è solo una parte del problema e che occorre fare di più per distribuirle in modo equo ed efficiente alle persone bisognose. «Il problema all'interno» della Striscia di Gaza «è quello della distribuzione», ha detto.