Oggi seconda udienza al Tribunale di Brescia circa l'istanza di revisione del processo per la strage di Erba.
BRESCIA - Ci siamo. Il giorno della seconda udienza, per discutere l'istanza di revisione della sentenza sulla strage di Erba, è arrivato. L'orario di inizio era stato fissato per le ore 9 ma nel frattempo, fuori dal Tribunale di Brescia le persone si erano messe in coda dalla prima mattina.
Ci si è voluto assicurare quei 45 posti disponibili per assistere all'udienza della Corte d'Appello, che deciderà se aprire o no il processo di revisione e ridiscutere la condanna all'ergastolo (11 dicembre 2006) dei due imputati: Olindo Romano e Rosa Bazzi.
Toccherà alla difesa prendere la parola per illustrare le loro «nuove prove», dopo che lo scorso 1 marzo fu l'accusa a ribadire la bontà della sentenza definitiva e di fatto respingere la possibilità di revisione per inammissibilità delle prove.
Gli avvocati dell'ex netturbino e della casalinga, tra gli altri, punteranno a demolire l'attendibilità della testimonianza dell'unico testimone scampato al massacro, Mario Frigerio. Si punterà poi a ridefinire i contorni della morte della moglie di quest'ultimo, Valeria Cherubini. Deceduta all'interno del suo appartamento al piano superiore - ma i coniugi Romano sostenevano durante i vari gradi di processo di averla colpita sul pianerottolo dei Castagna - rispetto a quello dove avvenne la mattanza, costata la vita anche a Raffaella Castagna, al suo piccolo di due anni Youssef, e alla madre di Raffaella, Paola Galli.
Infine la questione della macchia di sangue riconducibile alla Cherubini, trovata sul battitacco dell'auto di Olindo. Qui gli avvocati contestano l'operato dei carabinieri della caserma di Erba.
Dunque ancora pochi step procedurali, a separarci da quello che, se le tesi dei difensori dei due ergastolani dovessero essere accettate dai giudici, potrebbe portare a uno dei più grandi errori giudiziari della storia.