Israele attende una risposta da Hamas, l'accordo sul numero di ostaggi sarebbe vicino
GAZA - Secondo il sito di notizie Ynet, il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha approvato ieri i piani finali per l'operazione militare a Rafah, nel sud di Gaza, e nei campi profughi del centro della Striscia: nelle prossime 48-72 ore si arriverà a un accordo sugli ostaggi o all'inizio dell'invasione.
Ynet, che non cita fonti, riferisce che i carri armati sono schierati al confine di Gaza pronti a ricevere il via libera per l'operazione militare, considerata da Israele l'ultima spinta necessaria per sradicare le forze combattenti di Hamas dalla Striscia, un'azione graduale che può essere interrotta o ritardata in caso di progressi nei colloqui per la liberazione degli ostaggi.
Una risposta entro domani sera - Un funzionario diplomatico ampiamente citato dai media in lingua ebraica, ripreso dal Times of Israel, afferma che Israele ha deciso che non invierà ancora una delegazione al Cairo per i colloqui sulla tregua. «Aspetteremo le risposte mercoledì sera e poi decideremo», dice il funzionario anonimo. I media israeliani avevano sostenuto ieri sera che una delegazione sarebbe dovuta recarsi al Cairo oggi per ulteriori colloqui.
Una fonte diplomatica francese ha detto a Reuters che nei negoziati c'è stata una convergenza sul numero di ostaggi rilasciati in cambio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, ma che permangono ostacoli sulla natura a lungo termine della tregua. «Non siamo lontani da un accordo, ma non è la prima volta» (che si era vicini ma poi è saltata l'intesa, ndr), ha aggiunto la fonte.