Il presidente iraniano aveva 63 anni.
TEHERAN - I media di Teheran confermano che il presidente iraniano Ebrahim Raisi, 63 anni, è morto in un incidente di elicottero.
La tv di Stato iraniana ha dato la notizia ufficiale della morte del presidente Raisi, definendolo «martire del servizio» e precisando che saranno resi noti il luogo e l'ora della cerimonia funebre.
Raisi si stava recando dalle zone di confine nordorientali alla città di Tabriz, nella provincia dell'Azerbaigian orientale, dove doveva inaugurare una raffineria.
L'agenzia di stampa Mehr afferma che a bordo dello stesso velivolo sono morti anche il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, il governatore della provincia dell'Azerbaigian orientale Malek Rahmati e il leader della preghiera di Tabriz del venerdì Mohammadali Al-Hashem.
L'incidente è avvenuto intorno alle 13:30 di ieri ora locale. All'inizio della giornata Raisi aveva visitato il fiume Aras al confine con la Repubblica dell'Azerbaigian, per inaugurare una diga insieme al presidente azero Ilham Aliyev.
Un drone turco aveva rilevato una «fonte di calore» a circa 100 chilometri da Tabriz, vicino a un villaggio chiamato Tavil, dove poi si sono dirette le squadre di soccorso. Il velivolo sarebbe stato trovato su una montagna nel nordovest dell'Iran.
E mentre le autorità iraniane stanno identificando i corpi carbonizzati dei passeggeri che si trovavano a bordo dell'elicottero, giungono le prime reazioni alla notizia della scomparsa del presidente iraniano.
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha dichiarato di essere «profondamente rattristato e scioccato dalla tragica scomparsa» del presidente iraniano Ebrahim Raisi. «Rivolgo le mie sincere condoglianze alla sua famiglia e al popolo iraniano», ha affermato Modi su X (ex Twitter), aggiungendo che l'India è stata «con l'Iran in questo momento di tristezza».
Hamas ha espresso «sincere condoglianze, profonda simpatia e solidarietà» al leader supremo dell'Iran Sayyed Ali Khamenei per la morte del presidente Ebrahim Raisi. Per quella del ministro degli esteri Hussein Amir Amirabdollahian e degli altri dirigenti periti.
Tutti leader - ha sostenuto su Telegram il movimento - «che hanno avuto un lungo percorso per il rinascimento dell'Iran, e posizioni onorevoli a sostegno della nostra causa palestinese, e della legittima lotta del nostro popolo contro l'entità sionista».
«Siamo fiduciosi - ha aggiunto - che la Repubblica Islamica dell'Iran sarà in grado, a Dio piacendo, di superare le ripercussioni di questa grande perdita. L'amico popolo iraniano dispone di antiche istituzioni capaci di affrontare questa dura prova».
«Il lavoro non si ferma» - Il governo iraniano ha annunciato che continuerà a operare «senza interruzioni» dopo la morte del presidente Raisi. «Il presidente del popolo iraniano, laborioso e instancabile..., ha sacrificato la sua vita per la nazione», si legge in un comunicato del governo. «Assicuriamo alla nazione leale che, con l'aiuto di Dio e il sostegno del popolo, non ci sarà la minima interruzione nell'amministrazione del Paese», aggiunge la nota.