La richiesta di collaborazione confermata dal Dipartimento di Stato
TEHERAN - L'incidente dell'elicottero in cui ha perso la vita il presidente iraniano Raisi è avvenuto per «un guasto tecnico». Lo scrive l'agenzia di Stato iraniana Irna. Intanto il Dipartimento di Stato americano ha confermato che «l'Iran ha chiesto l'assistenza degli Stati Uniti sull'incidente in cui è morto il presidente Ebrahim Raisi».
Il portavoce Matthew Miller ha anche detto che «mentre l'Iran sceglie il suo nuovo presidente, noi ribadiamo il nostro sostegno alla popolazione iraniana e alla sua lotta per i diritti umani e le libertà fondamentali». Un fatto ribadito anche dal portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, che da parte sua ha dichiarato che «il governo americano offre le sue condoglianze per la morte del presidente iraniano, una prassi tipica, ma è fuori discussione che Raisi avesse molto sangue sulle sue mani». Gli Usa, ha aggiunto, «continueranno a chiedere conto a Teheran per il suo comportamento destabilizzante».
Sullo stesso tono le parole del portavoce del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. «La diplomazia vuol dire dialogo, anche con i regimi con i quali si hanno profonde divergenze. Un messaggio di condoglianze per una morte inaspettata è parte di questa pratica internazionale».
Condoglianze per la morte di Raisi sono arrivate anche dal Vaticano. «Invio le condoglianze per la morte del presidente Ebrahim Raisi, del ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian e di tutti coloro che sono morti nell'incidente dell'elicottero di ieri - sono state le parole del Papa - affidando le anime dei defunti alla misericordia dell'Onnipotente e con le preghiere per coloro che piangono la loro perdita, soprattutto le loro famiglie, invio l'assicurazione della vicinanza spirituale alla Nazione in questo momento difficile».
La Turchia ha deciso di dichiarare un giorno di lutto nazionale «per condividere la tremenda angoscia del popolo iraniano» ha affermato il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, come riporta la presidenza della Repubblica di Ankara.
Alle parole di cordoglio per la scomparsa del presidente iraniano, si contrappongono le prese di posizione dei dissidenti in patria e all'estero. «Non saranno in molti a versare lacrime per la morte del macellaio di Teheran, Ebrahim Raisi». Gli analisti scommettono su una nuova fiammata delle proteste contro il regime. Tanto che i pasdaran avrebbero alzato il livello di allerta in vista di nuove dimostrazioni.