Un 55enne piemontese chiedeva 26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille e il 2% di Fininvest.
MILANO - Sosteneva di essere tra gli eredi di Silvio Berlusconi per via di tre diversi falsi testamenti olografi sottoscritti in Colombia nel 2021. È così che l'imprenditore piemontese Marco Di Nunzio, nelle scorse ore, è stato arrestato a Cartagena (Colombia) per falsi notarili, mentre la Procura di Milano lo aveva già indagato nell'ottobre del 2023 per falsità in testamento (art. 491 codice penale), in seguito a una segnalazione delle autorità diplomatiche colombiane.
A questo proposito, si apprende anche che i magistrati milanesi avrebbero a loro volta chiuso le indagini, in vista del rinvio a giudizio del 55enne, «per falso in testamento e tentata estorsione ai danni dei figli del Cavaliere», come precisa un'agenzia Ansa.
Sarebbero tre i falsi testamenti olografi, sottoscritti in Colombia nel settembre del 2021, attraverso i quali l'uomo sosteneva che l'ex Presidente del Milan gli avrebbe dovuto lasciare «26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e il 2% di Fininvest».
Oltre ai falsi, Di Nunzio avrebbe minacciato di diffondere la documentazione su Berlusconi - lo fece durante una puntata di Report dell'ottobre scorso - e di intentare una causa per ottenere l'eredità, a meno che gli eredi avessero provveduto a dargli una somma a saldo. Da qui anche l'accusa di «tentata estorsione».
Pesa come un macigno il fatto che dalle indagini è emerso come Berlusconi, nei giorni della millantata firma dei falsi testamenti (settembre 2021) non era nemmeno in Colombia, ma ad Arcore.