Parla l'attentatore del primo ministro slovacco Robert Fico
BRATISLAVA - Il 71enne Juraj Cintula, autore dell'attentato al premier slovacco Robert Fico, ha pianificato il suo attacco, non ha detto a nessuno dei suoi piani, ha preparato una pistola a casa ed è partito per la città di Handlova, dove si stava riunendo il governo.
Quindi nei giorni successivi all'aggressione, parlando con i giudici, si è scusato con Fico, sostenendo non aveva intenzione di ucciderlo. È quanto si evince dalle motivazioni che hanno spinto il Tribunale a tenere Cintula in custodia cautelare. Il documento del giudice per l'udienza preliminare del Tribunale penale specializzato è stato pubblicato dalla tv Ta3 e dal DennikN.sk.
Nel documento si afferma che Cintula non ha parlato con nessuno del suo piano di sparare al primo ministro, non ha voluto coinvolgere nessuno e ha detto ai familiari che stava partendo per una manifestazione antigovernativa.
«Mentre il tribunale stava decidendo della custodia cautelare, l'accusato si è scusato con il premier, ha detto di non aver mai avuto intenzione di ucciderlo ma di averlo attaccato perché in disaccordo con le politiche del governo», si legge nel documento. L'accusato ha sparato contro Fico cinque colpi, quattro dei quali lo hanno colpito. La sua vita è stata salvata da un'operazione di cinque ore.
L'attentatore ha ammesso di essere contrario alle politiche dell'attuale governo slovacco e a un certo punto ha deciso di aggredire il primo ministro. «Attorno al 13 maggio ha deciso di vendicarsi del governo per le sue politiche», ha riferito un media locale. Il pensionato della città di Levice ha usato la sua pistola, una ČZ 75, che possedeva legalmente dal 1992. «Non coinvolgerò nessuno», ha detto nella sua deposizione ai giudici.
Accusato di tentato omicidio premeditato, ora rischia da 25 anni di galera all'ergastolo. Il procuratore generale Maros Zilinka ha quindi ammesso che l'attentato al premier sarà indagato come attacco terroristico.
Le condizioni di salute del premier Fico rimangono gravi ma stabili. «L'esito degli esami multidisciplinari ha confermato questa conclusione», ha scritto oggi sul Facebook l'ospedale Roosevelt di Banska Bystrica, dove il premier è ricoverato. Il trasporto a Bratislava non è ancora possibile.