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STATI UNITI «È la calma prima della tempesta»

03.06.24 - 19:00
Aumenta la presenza dei Proud Boys ai comizi di Donald Trump
IMAGO
Fonte Reuters
«È la calma prima della tempesta»
Aumenta la presenza dei Proud Boys ai comizi di Donald Trump

WASHINGTON - Negli Stati Uniti si respira aria di elezioni. Lo scontro tra Donald Trump e Joe Biden si fa sempre più intenso, tanto da appiccare, qua e là, piccoli focolai di contestazione. Si parla in particolare del gruppo di estrema destra dei Proud Boys, finiti nel mirino delle autorità per aver organizzato e partecipato all'assalto di Capitol Hill il 6 gennaio del 2021.

A quattro anni da quello scenario raccapricciante, che ha scosso la democrazia statunitense nel profondo, i Proud Boys tornano a far parlare di loro. In un clima di accresciuta tensione, i membri del gruppo si starebbero radunando con sempre maggior frequenza. Gli eventi elettorali di Trump fungerebbero da centro gravitazionale.

L'allerta si basa in gran parte sulle dichiarazioni di alcuni Proud Boys, due membri dell'apparato di polizia statunitense e quattro esperti che monitorano costantemente le attività del gruppo.

Dopo la condanna di Donald Trump nel processo che coinvolge la pornostar Stormy Daniels, si sono moltiplicati gli episodi di contestazione. «La violenza risolve ogni cosa», ha dichiarato un Proud Boy a Miami, specificando che «ora più che mai» sono in fase di reclutamento. Dichiarazioni espresse nel corso di un corteo tenutosi nel capoluogo della Florida, dove, come in altre regioni degli Stati Uniti, la decisione della corte di New York ha provocato disordini e un aumento generalizzato delle proteste.

Su X sono state diffuse le immagini della bandiera statunitense tenuta al contrario, un simbolo di rifiuto della vittoria elettorale di Joe Biden nel 2021. Il giorno della condanna, un Proud Boy aveva dichiarato alla Reuters che gli Stati Uniti si trovavano «nella calma prima della tempesta».

Sul canale Telegram del gruppo si sono moltiplicate le richieste di astensione da eventuali comportamenti violenti. E questo per non danneggiare la campagna elettorale del tycoon. «Trump è stato ovviamente incastrato, ma non abboccheremo all'amo per questo», si legge in uno dei messaggi. È dunque possibile che la situazione rimanga sotto controllo fino a novembre, a meno che non si verifichino episodi particolarmente rilevanti per l'esito delle elezioni.

In passato Trump aveva promesso di perdonare i membri del gruppo che avevano partecipato all'assalto di Capitol Hill. Quattro leader erano stati condannati per sedizione e cospirazione a 15 anni di carcere ciascuno. Un totale di 70 Proud Boys erano stati giudicati per aver partecipato all'assalto.

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