Il ferimento risale allo scorso 28 maggio
VARSAVIA - Un soldato polacco in servizio al confine bielorusso è morto ieri, dopo dieci giorni di agonia, in seguito al ferimento avvenuto lo scorso 28 maggio durante un tentativo di superamento dei confini da parte di un migrante.
Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha inoltrato una nota di protesta al chargé d'affaires bielorusso chiedendo l'individuazione e la consegna del responsabile dell'omicidio. Sull'accaduto è in corso un'inchiesta: sul corpo del militare è stata effettuata l'autopsia.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha deciso di fare visita oggi alle truppe responsabili della sicurezza delle frontiere: la prossima settimana si consulterà con i soldati sulle loro aspettative riguardo ai cambiamenti nei regolamenti, annunciati dopo l'aggressione. Il premier aveva anche deciso la creazione di un'ulteriore zona cuscinetto al confine con la Bielorussia.
Il soldato semplice, appartenente alla 1/a Brigata Corazzata 'Warszawska', era stato aggredito sul tratto di confine vicino a Dubicze Cerkiewne da uno degli uomini che, in gruppo, stava cercando di sfondare una barriera d'acciaio al confine: mentre il militare stava tentando di tappare una falla con uno scudo protettivo, l'aggressore lo ha colpito al petto con un coltello legato a un bastone dopo aver infilato la mano nella recinzione.
Il gruppo di migranti aveva lanciato sassi e rami mentre il soldato, in gravi condizioni, veniva soccorso dai commilitoni: trasferito all'ospedale di Hajnòwka era stato poi sottoposto a un intervento chirurgico a un polmone. Ieri le sue condizioni si erano aggravate ed era stato trasferito all'Istituto medico militare di Varsavia dove è deceduto.
In segno di lutto tutte le sedi del ministero della Difesa polacco hanno issato le bandiere nazionali a mezz'asta.