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Si tratta di parenti del cittadino siriano che ha aperto il fuoco, ma anche di religiosi
BEIRUT - Le autorità hanno arrestato 20 persone con l'accusa di essere coinvolte nella sparatoria avvenuta mercoledì nei pressi dell'ambasciata statunitense di Beirut: lo ha reso noto una fonte giudiziaria libanese. Subito dopo la sparatoria era stato arrestato un cittadino siriano, che rivendicò l'azione in nome della solidarietà a Gaza.
La fonte ha detto che «il numero di persone arrestate per l'attacco all'ambasciata americana è salito a 20, incluso l'aggressore siriano Qais Farraj, che attualmente viene curato in ospedale», dopo essere stato ferito in occasione dell'attacco dalla reazione dei militari libanesi. «Fra gli arrestati ci sono anche suo padre, suo fratello, religiosi che lo hanno indottrinato e con i quali (Farraj) era in contatto costante».
La fonte ha detto che non sono esclusi nuovi arresti, man mano che vanno avanti le indagini, soprattutto per chiarire se l'attentatore e la rete di persone che l'appoggiavano avessero contatti con l'Isis: ipotesi quest'ultima, ha aggiunto la fonte, che però al momento appare inconsistente.
