Il presidente della Repubblica francese avrebbe sottovalutato il sostegno politico di cui gode il partito di Marine Le Pen
PARIGI - I risultati delle elezioni del Parlamento europeo non hanno sorpreso gli analisti politici. Le minacce di un conflitto diretto con la Russia, le difficoltà logistiche e di rifornimento delle materie prime dettate dalla guerra in Ucraina e il conseguente peggioramento delle condizioni economiche delle principali economie europee - Germania in primis - hanno contribuito a sviluppare un sentimento di insicurezza in Europa, un sentimento che è stato sfruttato per portare avanti le agende politiche dei partiti di destra.
Più sorprendente è stata invece la reazione del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, che dopo l'umiliante sconfitta del proprio partito e l'ascesa del Rassemblement National di Marine Le Pen, ha deciso di sciogliere il Parlamento francese e indire nuove elezioni. Una mossa definita estremamente azzardata, soprattutto da chi pensava che Macron sbagliasse a sottovalutare le preferenze dei francesi, definendole passeggere o di mero capriccio nei confronti delle politiche attuate dalla sua amministrazione.
Ma non basta la convinzione per vincere. A pochi giorni dall'inizio del primo turno, il sostegno per il partito di Marine Le Pen non sembra dare segni di cedimento. Nei sondaggi è in cima alle preferenze, con il 36% degli elettori francesi che potrebbero votare per il partito. Segue l'alleanza rosso-verde del Nouveau Front Populaire con il 27% e solo al terzo posto il partito dell'attuale presidente della Repubblica con il 20%.
Macron avrebbe dunque commesso un errore di calcolo, non avendo accordato il giusto tempo allo "sgonfiamento" dei risultati elettorali prima di prendere una decisione e avendo concesso a Marine Le Pen la possibilità di continuare a cavalcare l'onda del suo successo. Una mossa che potrebbe costargli cara e che proietterebbe la Francia in un contesto politico che non si vedeva dalla fine della Seconda guerra mondiale, quando la costruzione di un fronte repubblicano aveva permesso di tenere i partiti di estrema destra sotto scacco.
Per quanto in seno al Parlamento francese si sia normalizzata la presenza del Rassemblement National, il partito non è mai arrivato al punto di sfiorare la maggioranza assoluta. Con l'avvicinarsi delle elezioni, uno scenario del genere acquista però un carattere sempre più realistico.