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ITALIA«Tanta acqua così, non l’abbiamo mai vista»

01.07.24 - 14:00
In Piemonte e Valle d'Aosta iniziano i lavori di ripristino e la conta dei danni
IMAGO / ZUMA Press
«Tanta acqua così, non l’abbiamo mai vista»
In Piemonte e Valle d'Aosta iniziano i lavori di ripristino e la conta dei danni

AOSTA - Un fenomeno senza precedenti, qualcosa che a memoria d'uomo non si era mai verificato. «Tanta acqua così, non l’abbiamo mai vista, nemmeno quando ci sono state le grandi alluvioni» ripetono i residenti dei comuni piemontesi e valdostani colpiti dalla tremenda ondata di maltempo, che, qualche chilometro più a nord, ha portato morte e distruzione in Ticino e Vallese.

La violenza delle precipitazioni ha causato frane, smottamenti e trasformati ruscelli solitamente innocui in veri e propri flagelli, che hanno invaso strade e sentieri e allagato paesi e frazioni. «Servono interventi importanti che non potranno essere risolti nel breve periodo» spiega il presidente della Valle d'Aosta Renzo Testolin, citato dai media italiani. «L’attenzione è alta anche sugli ingenti danni a Breuil-Cervinia». A Cogne sono circa 500 le persone sfollate con gli elicotteri, dato che l'unica strada di accesso non è percorribile. L'amministrazione comunale spiega che sono in corso le operazioni di ripristino dell'acquedotto, mentre persistono problemi sulle linee telefoniche e Internet.

In Piemonte è in corso la prima conta dei danni, conferma il presidente Alberto Cirio. Si parla di tre milioni di euro per il solo comune di Alagna Valsesia ma la cifra lieviterà, tenendo conto che i Vigili del Fuoco hanno effettuato circa 500 interventi. Si sta valutando lo stato d'emergenza con la Protezione civile. A Chialamberto i residenti (ma anche chi vive nei paesi vicini) è al lavoro per liberare strade e abitazioni. «Mai visto niente del genere. C’erano massi che rotolavano e la strada non si vedeva più. Mi volevano portare via, ma io sono rimasto», spiega un abitante al Corriere della Sera.

Non si contano i fiumi e i torrenti che hanno mangiato gli argini, danneggiando ponti e bloccando la circolazione.

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