Gli incendi hanno bruciato quasi 10mila ettari di terreni
ATENE - Il mese di giugno che si è da poco concluso è stato il peggiore in Grecia degli ultimi 15 anni, in termini di estensione delle aree bruciate dagli incendi estivi. È quanto emerge dai dati raccolti dall'Unità operativa Beyond dell'Istituto di astronomia, astrofisica, e telerilevamento dell'Osservatorio di Atene.
In particolare, a giugno di quest'anno è stata bruciata una quantità di territorio cinque volte superiore alla media del periodo 2010-2024. Tenendo conto dei 18 maggiori incendi boschivi scoppiati nel mese scorso, l'area totale bruciata è di 9.800 ettari.
L'incendio più esteso si è verificato nell'area vicino al lago artificiale di Pinios (dove sono andati in fumo 3.620 ettari), al confine tra l'Acaia e l'Elide nel Peloponneso. "Le condizioni del giugno di quest'anno sono state molto difficili e ciò ha trovato riscontro nell'aumento delle aree bruciate", ha spiegato Haris Kontoes, direttore della ricerca dell'Osservatorio e responsabile dell'unità Beyond, a Kathimerini.
I ricercatori dell'Osservatorio hanno sottolineato come le temperature elevate e le scarse precipitazioni abbiano portato a un "periodo particolarmente secco" per la Grecia. Stando ai dati diffusi dall'Osservatorio, il mese scorso è stato il giugno più caldo mai registrato nella capitale greca dall'inizio delle registrazioni meteorologiche nel 1860.