Il tentativo di colpo di Stato risale al 2016. L'obiettivo era bloccare l'adesione alla Nato
PODGORICA - In Montenegro sono stati tutti assolti gli imputati nel processo per il presunto tentativo di colpo di stato messo in atto il 16 ottobre 2016, nel giorno delle elezioni parlamentari, e con l'obiettivo di impedire l'adesione del Paese balcanico alla Nato. Il tribunale di Podgorica, riferiscono i media regionali, ha emesso oggi la sentenza assolutoria, respingendo le richieste dell'accusa per una condanna dei presunti responsabili.
Nel 2019 gli imputati erano stati incriminati con l'accusa di terrorismo, cospirazione e tentativo di sovvertire l'ordine costituzionale, ma due anni dopo in appello tale verdetto era stato annullato, con l'istruzione di un nuovo processo.
Stando all'accusa, una organizzazione criminale, nel giorno delle elezioni politiche nell'ottobre 2016, avrebbe organizzato un vero e proprio colpo di stato, con l'occupazione del parlamento e il rapimento e l'uccisione dell'allora premier montenegrino Milo Djukanovic. All'organizzazione di tale piano sovversivo avrebbero partecipato due cittadini russi e diversi cittadini serbi, con il chiaro obiettivo di contrastare e impedire l'ingresso del Montenegro nella Nato, avvenuto poi nel giugno 2017.