Josep Borrell: «È urgente un'azione e una solidarietà globale». Sintomi, cura e vaccini del monkeypox virus.
ROMA - L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale (Pheic) in seguito all'aumento dei casi di mpox (il vaiolo delle scimmie) in Africa.
A dare l'annuncio è stato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Oggi il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ho accettato questo consiglio», ha detto.
«L'epidemia di Mpox è un'emergenza sanitaria in Africa: servono 10 milioni di vaccini per controllarla», ha scritto su X l'alto rappresentante Ue Josep Borrell. «È urgente un'azione e una solidarietà globale. In prima linea in questo sforzo, l'Hera dell'Ue ha lavorato con i partner per assicurare 215mila dosi di vaccino da donare all'Africa Cdc e ai Paesi colpiti».
Sintomi, cure e vaccini - Il vaiolo delle scimmie è un poxvirus (monkeypox virus, MPXV) simile allo scomparso virus del vaiolo umano, che infetta le scimmie. Il primo caso di trasmissione umana è stato segnalato nel 1970.
Solo nel mese di giugno sono stati 567 i contagi nel continente africano con una pericolosa crescita di casi fra i bambini, anche neonati. Il numero di casi segnalati finora quest'anno ha già superato il totale dell'anno scorso, con oltre 14mila casi e 524 decessi.
I sintomi, riferiscono i siti istituzionali sanitari, includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e dolore ai linfonodi, seguiti successivamente dalla comparsa di pustole cutanee sul volto e in seguito generalizzate. La malattia è conosciuta come vaiolo delle scimmie ma è scientificamente definita mpox, anche per evitare lo stigma di questa definizione.
La grande maggioranza dei contagi riguarda persone di sesso maschile. È 37 anni l'età mediana con un range che va dai 14 ai 71 anni. La trasmissione avviene per contatto diretto con fluidi corporei, come sangue, goccioline respiratorie, saliva, secrezioni genitali, essudato di lesioni cutanee e crosta. La diffusione maggiore sembra avvenire in caso di rapporti sessuali tra maschi. La diagnosi di vaiolo delle scimmie umano è prevalentemente clinica, in base alla valutazione dei sintomi. La diagnosi va confermata da altri esami, come il rilevamento del DNA virale specifico mediante la Proteina C reattiva (PCR).
Il quadro clinico dell'MPXV umano - dopo un periodo di incubazione da 7 a 17 giorni - inizia con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e linfoadenopatia, seguiti successivamente da eruzioni cutanee ben circoscritte ma diffuse su tutto il corpo, con un tipico esordio centrifugo, che evolvono in fasi successive: maculare, papulare, vescicolare e pustolosa. Un secondo periodo febbrile si verifica quando le lesioni diventano pustolose ed è spesso associato a un peggioramento delle condizioni del paziente.
La vaccinazione contro il vaiolo umano offre una qualche forma di protezione, con complicanze più frequenti tra i non vaccinati (74%) rispetto ai vaccinati (39,5%). Tra le rare complicanze sono riportate: broncopolmonite, shock secondario a diarrea e vomito, cicatrici corneali che possono portare a cecità permanente, encefalite specialmente nei pazienti con infezione batterica secondaria e setticemia, con la formazione di cicatrici sulla pelle come sequela a lungo termine.