Una nuova variante del vaiolo delle scimmie (MPox) preoccupa il mondo; numeri, reazioni e pareri degli esperti.
LUGANO - «Per piacere, chiamatelo MPox e non vaiolo delle scimmie». Questa la richiesta della virologa e divulgatrice scientifica, Ilaria Capua, pochi istanti dopo che il mondo si è accorto dell'esistenza di una nuova emergenza sanitaria, con focolaio in Africa centrale.
A comunicarlo - mercoledì - era stato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sulla base dall'aumento in Africa dei casi di MPox. Acronimo che sta per "monkeypox virus" e dunque da preferire a vaiolo delle scimmie, che, secondo la Capua, «è stato abbandonato dall'Oms perché crea stigma e confusione, che durante un'emergenza sanitaria non aiutano».
«Si trasmette attraverso il contatto diretto» - Intanto sono i numeri a preoccupare: oltre 14mila casi e 524 decessi dall'inizio del 2024 fanno della Repubblica Democratica del Congo l'epicentro dell'epidemia, mentre una situazione «ad alto rischio» riguarda già 34 paesi africani, tra questi Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda. «Questa malattia si trasmette attraverso il contatto diretto a livello cutaneo, in particolare attraverso i rapporti sessuali e per contatto con indumenti e oggetti contaminati», ha spiegato in un'intervista televisiva il virologo Prof. Fabrizio Ernesto Pregliasco. «Le preoccupazioni dell'Oms sono corrette - continua il medico - perché in Congo si è evidenziata questa nuova variante che ha una maggiore contagiosità e ha effetti più pesanti rispetto a quelle del passato». Con sintomi che includono, tra gli altri, febbre, dolori muscolari, mal di testa, eruzione cutanee. A esserne maggiormente colpiti sono soprattutto i bambini, che in Africa hanno un sistema immunitario deficitario per la malnutrizione. Dunque bisogna agire in fretta per contenere un'epidemia che in Europa è attualmente a rischio basso, nonostante oggi a Stoccolma si sia registrato il primo caso europeo della pericolosa variante («Potrebbero esserci casi d’importazione legati ai viaggi», aveva anticipato nelle scorse ore il Prof. Matteo Bassetti).
E intanto è partita la corsa ai vaccini. Le dosi ci sono ma non abbastanza: nel continente africano ne servirebbero 10 milioni a fronte delle 200mila disponibili. Per superare le difficoltà nella rete distributiva, l'Oms collabora con governi e organizzazioni internazionali. Tra queste c'è Gavi che, oltre a coordinare un supporto operativo rapido nei paesi africani, a partire dal 2026 istituirà una scorta globale di vaccini MPox. Con un obiettivo: fermare l'epidemia.
L’OMS ha dichiarato ieri l’emergenza sanitaria globale grave per il vaiolo delle scimmie. Dopo 15 mesi dopo la fine dell’emergenza che lo aveva visto protagonista, il vaiolo delle scimmie - ormai ribattezzato mpox - torna a fare paura.
— Matteo Bassetti (@ProfMBassetti) 15 agosto 2024
Anche perché il nuovo ceppo virale detto…