Il leader ucraino rivendica il diritto a colpire il territorio russo. Mentre l'amministrazione Biden è conscia del rischio nucleare.
KIEV - Zelensky come Netanyahu, l'Ucraina come Israele. È un accostamento che "azzarda" parzialmente il Financial Times in un approfondimento che dedica al conflitto russo-ucraino. Perché sì, secondo il quotidiano economico, l'attacco di Kiev a Kursk è per certi vessi assimilabile all'azione militare di Tel Aviv, che si è spinta oltre quanto suggerito dalla prudenza di Washington.
Con l'amministrazione Biden che, in entrambi i casi, ha a cuore la sopravvivenza dei due Paesi ma ha anche l'obiettivo di evitare una terza guerra mondiale. Consapevole che, se dovesse scegliere tra le due ipotesi, propenderebbe per il secondo target. Tant'è che il governo americano aveva preso le distanze dall'offensiva di Kursk, dichiarando di non esserne stato avvisato. Dichiarazione a cui non crede il viceministro degli esteri russo Sergey Ryabkov, che oggi ha definito «un fatto evidente» il coinvolgimento USA.
Concetto, quello di non attaccare il suolo russo, «crollato» e buttato alle ortiche dal leader ucraino che ha invece superato le linee rosse fissate dal Cremlino, così come dalla Casa Bianca. Perchè attaccare i russi sul loro territorio - «controlliamo 1294 chilometri quadrati in Kursk» ha detto oggi il comandante delle forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi - può avere conseguenze tragiche: Washington lo sa bene e non vuole un conflitto diretto con Mosca.
Del resto non a caso Putin ha fatto più volte riferimento all'utilizzo del nucleare, e nel 2022 - secondo il quotidiano finanziario britannico - l'intelligence USA ha intercettato funzionari militari russi intenti a discutere sul passaggio al nucleare. Una minaccia presa sul serio dal Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, che ha avvisato Mosca di «conseguenze catastrofiche», nel caso Putin fosse passato alle vie di fatto.
In tutto questo, Zelensky rivendica il diritto a rispondere sul suolo del nemico, anche accettando l'idea del coinvolgimento diretto degli Stati Uniti. Che, anche se in punta di piedi, a fianco dell'Ucraina stanno andando oltre le linee rosse di Mosca. Pagandolo per adesso "solo" a prezzo di un'escalation del conflitto, che è cronaca di questi giorni.
Infine, un avvertimento. Con l'invasione nel Kursk, e il tentativo ucraino di queste ore di oltrepassare il confine per raggiungere la regione meridionale russa di Belgorod, Kiev sta «marciando oltre la linea rossa sull'uso del nucleare», ha detto al FT Philips O'Brien, storico americano e professore di studi strategici presso l'Università di St Andrews. Concetto ben chiaro all'amministrazione Biden: davanti a un'ipotesi di sconfitta Putin potrebbe scegliere il nucleare. E l'ipotesi di una vittoria ucraina fa paura.