Il capitano è partito per la Spagna, con destinazione Maiorca. Via anche gli altri due indagati e i membri dell'equipaggio.
PALERMO - La notizia era nell'aria ed è puntualmente arrivata questo pomeriggio. Il comandante del veliero, naufragato lo scorso 19 agosto davanti alle coste palermitane, ha lasciato l'Italia. In veste di indagato per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, nei giorni scorsi si era avvalso della facoltà di non rispondere ai giudici.
Il 52enne neozelandese è partito per la Spagna con un aereo privato, rientra dunque a Maiorca, dove vive con la moglie. Può farlo perché non ci sono procedimenti restrittivi a suo carico ed eventuali ulteriori procedimenti potranno essere svolti anche nei Paesi da lui indicati come possibile destinazione. In viaggio con lo skipper - secondo i media italiani - ci sarebbe anche l'ufficiale di sala macchine, Tim Parker Eaton, anche lui finito sotto inchiesta.
A lasciare l'Italia e a raggiungere Nizza era stato ieri, il terzo indagato, Matthew Griffiths, che era di guardia in plancia la notte del disastro. Gli altri membri dell'equipaggio - sentiti come persone informate sui fatti - erano partiti per Dubai mercoledì. Infine, due delle hostess hanno raggiunto oggi Istanbul.
Si attende ora di conoscere l'attribuzione dell'incarico a svolgere le autopsie, che si effettueranno presso l'istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Delle 22 persone a bordo (10 membri dell'equipaggio e 12 passeggeri) 15 erano quelle tratte in salvo a bordo di una scialuppa. Sette invece le vittime. Il primo corpo a essere trovato, poco dopo il naufragio e fuori dall'imbarcazione, era stato quello di Recaldo Thomas, il cuoco di bordo. Gli altri sei deceduti, dati inizialmente per dispersi e poi ritrovati intrappolati nelle cabine dello yacht, sono il presidente di Morgan Stanley Jonathan Bloomer e sua moglie Judy, l'avvocato di Lynch, Chris Morvillo con la moglie Neda; Mike Lynch e la figlia Hannah.