Oltre 40 tonnellate di pesce sono state rimosse con l'ausilio di camion. Un «odore nauseante»
VOLOS - Le autorità stanno raccogliendo centinaia di migliaia di pesci morti che si sono riversati in un porto turistico nella città di Volos (Grecia centrale) questa settimana dopo essere stati spostati dal loro habitat naturale d'acqua dolce dalle inondazioni del 2023.
I pesci morti hanno creato una coltre argentea sul porto e un fetore che ha allarmato residenti e autorità che si sono precipitati a raccoglierli prima che l'odore raggiungesse ristoranti e hotel nelle vicinanze.
«Si estende per chilometri», ha detto a Reuters online il consigliere comunale Stelios Limnios. «Non è solo lungo la costa, ma anche al centro del Golfo Pagaseo», ha detto, riferendosi all'area al largo di Volos.
Ieri i pescherecci hanno usato le reti per raccogliere il pesce che è stato poi scaricato sul retro di camion. Nelle ultime 24 ore ne sono state raccolte più di 40 tonnellate, hanno detto le autorità.
Il sindaco di Volos, Achilleas Beos, ha detto che l'odore era insopportabile. Durante una conferenza stampa di ieri ha incolpato il governo per non aver affrontato il problema prima che raggiungesse la sua città. Ha detto che il pesce in putrefazione potrebbe creare un disastro ambientale per altre specie della zona.
Esperti hanno affermato che il problema è stato causato dalle inondazioni record dell'anno scorso che hanno allagato la pianura della Tessaglia più a nord. Le inondazioni hanno riempito il vicino Lago Karla che era stato prosciugato nel 1962 nel tentativo di combattere la malaria, gonfiandolo fino a tre volte le sue dimensioni normali.
Da allora le acque del lago si sono ritirate drasticamente, costringendo i pesci d'acqua dolce finiti nel Karla a dirigersi attraverso un canale che sfocia nel Golfo Pagaseo e nel Mar Egeo, dove non possono sopravvivere.
Non è stata posizionata una rete alla foce del canale che porta a Volos, hanno aggiunto gli esperti e quando i pesci hanno incontrato il mare, l'acqua salata probabilmente li ha uccisi. «Non hanno fatto l'ovvio, mettere una rete protettiva», ha detto il sindaco Beos, riferendosi ai servizi governativi. Sulla vicenda è stata aperta un'indagine per accertare eventuali responsabilità.