L'incidente più tragico nell'aprile del 2015, in acque libiche, dove morirono 1022 persone. Il naufragio di Cutro il peggiore del 2024
CUTRO - Dall'inizio dell'anno sono almeno 1.452 i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo o risultano dispersi, con una proiezione a fine anno di poco inferiore a 2mila. E nel decennio che va dal 2014 al 2023 si stima che siano morti nello stesso mare oltre 30mila persone.
A mettere in fila i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni , in vista il 3 ottobre della Giornata della memoria e dell'accoglienza, è la Fondazione Ismu Ets, secondo cui i minori morti o dispersi nel Mediterraneo potrebbero essere «oltre 6mila».
L'incidente più tragico in assoluto è avvenuto il 18 aprile del 2015, un centinaio di chilometri a nord della Libia, con almeno 1.022 morti o dispersi (solo 28 sopravvissuti). Il naufragio più grave del 2024 è avvenuto, invece, lo scorso 17 giugno nelle acque italiane del Mar Ionio, vicino alla Calabria, con 66 tra morti e dispersi, tra cui ben 27 minorenni, in assoluto il secondo valore più alto di sempre e dovunque di minorenni fra tutte le tragedie del mare.
Restando ai minori, secondo i dati del progetto Missing Migrants - Iom, nel decennio fra il 2014 e il 2023 nel complesso sarebbero almeno 1.214 i minorenni morti o dispersi nel Mediterraneo, con una incidenza sul totale delle vittime che è passata complessivamente da meno dell'1% nel 2014 a più del 5% sia l'anno scorso sia quest'anno (con un totale, finora, di 74 bambini morti o dispersi).
Si tratta, però, fa notare l'Ismu, di dati parziali poiché non sempre - o addirittura raramente - viene riportata l'effettiva età dei morti o dispersi. Infatti, ad esempio, secondo l'Unhcr dal 2023 ad oggi il 24% dei migranti sbarcati sono minorenni, con un'incidenza molto superiore rispetto a quella che avrebbero tra le vittime.