È la decisione presa dalla corte che si è chinata sul caso di Gisèle Pélicot.
AVIGNONE - La corte di Vaucluse ha fatto sapere che le immagini e i video degli stupri di Gisèle Pélicot potranno essere visionati dalla stampa e dal pubblico. Una decisione definita «vittoriosa» dagli avvocati della stessa vittima, che ha sempre spinto perché il processo sia liberamente accessibile a tutti al fine di sensibilizzare sulla violenza sessuale.
La signora Pélicot, lo ricordiamo, è vittima di molteplici stupri perpetrati da una cinquantina di uomini appartenenti a tutte le fasce d'età in un periodo compreso tra il 2011 al 2022. Il principale accusato, suo marito, era solito somministrarle una dose di tranquillante per poterla stuprare o farla stuprare a pagamento. Le violenze venivano rigorosamente documentate con fotografie e video, che venivano successivamente caricati su un computer sequestrato a seguito di una segnalazione.
Ma torniamo alla decisione. In un primo momento il giudice Roger Arata aveva vietato la visualizzazione del materiale, giudicandolo «indecente e scioccante». Nella giornata di venerdì, però, è tornato sui propri passi, acconsentendo alla richiesta della difesa, a condizione che mostrare il materiale sia «strettamente necessario alla manifestazione della verità», ha dichiarato il giudice.
I video saranno preceduti da un avviso alle persone particolarmente sensibili e ai minori di 18 anni, che avranno la possibilità di lasciare la sala.