Si aggiungono alle ultime denunce (una sessantina) rivelate ieri dalla BBC
LONDRA - Continuano a emergere accuse postume di stupri, molestie e abusi sessuali vari contro Mohamed Al Fayed, defunto magnate egiziano trasferitosi nel Regno Unito, proprietario fra l'altro fino al 2010 dei celebri magazzini londinesi Harrods, morto 94enne un anno fa.
Altre 40 donne hanno denunciato una serie di presunte violenze sessuali alla polizia della capitale britannica, sebbene a fronte della morte del tycoon non si possa procedere nei suoi confronti.
Ma la formalizzazione delle accuse - riguardanti un periodo compreso tra il 1979 e il 2013 - può venire usata nell'ambito delle diverse azioni legali avviate da ex dipendenti nei confronti del centro commerciale di lusso controllato da 14 anni dal Fondo sovrano del Qatar.
Ieri la Bbc aveva rivelato nell'ultima puntata della sua inchiesta ad hoc sullo scandalo postumo di aver raccolto le testimonianze di 65 donne, facendo salire il totale delle accusatrici a quota 200.
Gli ultimi fatti contestati si spingono ancor più indietro nel tempo rispetto a quanto emerso in un primo tempo: il caso più datato è ora quello di una donna, molto giovane all'epoca delle vicende raccontate, che afferma di essere stata assunta nel 1977 a Dubai - di fatto come una sorta di schiava sessuale - per conto di Al Fayed, padre di Dodi, ultimo fidanzato della principessa Diana, deceduto nel 1997 con lei nel tragico incidente del tunnel dell'Alma a Parigi.