L'uomo, autistico, riceverà l'iniezione letale giovedì in Texas. L'uccisione della bambina risale a oltre vent'anni fa
Un uomo autistico del Texas potrebbe essere il primo negli Usa a ricevere l'iniezione letale per la "sindrome del bambino scosso". Robert Roberson, la cui esecuzione è in programma giovedì, è stato condannato alla pena capitale per aver ucciso oltre venti anni fa la figlia di due anni Nikki scuotendola violentemente e provocandole un trauma cranico letale.
La "shaken baby syndrome", descritta per la prima volta a metà degli anni '70, secondo i legali del condannato è oggi screditata negli ambienti medici. «Roberson potrebbe morire il 17 ottobre per un delitto che non è mai successo», si è unito agli sforzi degli avvocati per salvare la vita al detenuto lo scrittore John Grisham.
Secondo i suoi legali, «Roberson è stato condannato sulla base di pseudoscienza», mentre vari errori sarebbero stati commessi nel caso della piccola Nikki, arrivata in ospedale in stato comatoso nel febbraio 2002: i medici non avrebbero preso in considerazione altre diagnosi oltre alla "sindrome da bambino scosso", tra cui la febbre a 40 della bambina prima che perdesse conoscenza, una possibile polmonite doppia e una combinazione di farmaci oggi giudicati inadatti per l'uso pediatrico. Quanto alla polizia, potrebbe aver scambiato l'atteggiamento impassibile di Roberson come quello di un assassino senza cuore, senza pensare che poteva essere il risultato della sua condizione di autistico.
Non tutti gli esperti sono peraltro del parere che la "sindrome del bambino scosso" sia screditata. L'American Academy of Pediatrics la accetta ancora come diagnosi valida di «trauma cranico provocato da abusi» mentre, secondo i Centers for Disease Control, sarebbe la principale causa di morte in seguito ad abusi per i bambini sotto i cinque anni.