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ITALIA«Sono stanca di non dormire la notte e di spalare fango»

20.10.24 - 15:05
Il Bolognese è, letteralmente, sott'acqua. Finora il bilancio è di un giovane morto e almeno 2000 sfollati
Vigili del fuoco
Fonte red
«Sono stanca di non dormire la notte e di spalare fango»
Il Bolognese è, letteralmente, sott'acqua. Finora il bilancio è di un giovane morto e almeno 2000 sfollati

BOLOGNA - Un morto - si tratta di un giovane di 20 anni, rimasto intrappolato nella sua auto - e almeno 2000 persone sfollate in tutta la regione. È il bilancio della situazione di maltempo che ha travolto e, letteralmente, sommerso il Bolognese nelle scorse ore.

Sul capoluogo emiliano, sono caduti in poche ore oltre 175 millimetri di pioggia. Il comune di Pianoro, quello in cui è stato rinvenuto il corpo dell'unica vittima confermata del nubifragio, è ridotto a una distesa di acqua e fango. E oltre alle inondazioni, provocate dalla fuoriuscita di riali e canali, e alle strade allagate, nel conto va inserito anche il danneggiamento della linea ferroviaria che collega Reggio Emilia e Ciano, che dovrà probabilmente essere chiusa, mentre a San Lazzaro di Savena le autorità comunali stanno in queste ore valutando la chiusura delle scuole per la giornata di domani.

E sott'acqua è anche il comune di Budrio, già pesantemente colpito dal maltempo tanto il mese scorso quanto nel maggio del 2023. Un incubo per oltre un centinaio di persone che non potranno per il momento fare ritorno nelle proprie abitazioni.

Ma la situazione, in alcuni casi, va perfino oltre. Come scrive il Corriere della Sera infatti c'è infatti chi non può essere evacuato perché non è mai rientrato a casa dopo le precedenti emergenze. Come nel caso di una famiglia che vive in un complesso a ridosso dell'Idice. «Hanno lavorato male, lo sapevamo, ce n’eravamo resi conto», ha raccontato una donna. Lo scorso anno avevano ricomprato mobili ed elettrodomestici e pure fatto alcuni lavori all'abitazione.

Poi, a settembre, l'acqua è entrata di nuovo in casa, raggiungendo il mezzo metro altezza. «Il Comune ci ha offerto di andare a stare in albergo fino alla fine del mese poi abbiamo dovuto scegliere se tornare a casa o trovarci un appartamento in affitto a nostre spese».

Il morale, per chi ha scelto quella zona per vivere, è ormai molto basso. Anche perché i tecnici che nelle scorse settimane avevano effettuato i sopralluoghi dopo l'ultima alluvione hanno detto che ci vorranno dai 5 ai 10 anni per ripristinare le condizioni di sicurezza. E nel frattempo la voce degli abitanti, stanchi, si fa sentire. «Sono stanca di non dormire la notte e di spalare del fango. E i soldi finiscono, non si può andare avanti in questo modo». E anche il pensiero di andarsene è una chimera: «Le case di chi vive qui non le vuole più nessuno. Se qualcuno mi dà i soldi del valore che aveva la mia tempo fa, io me ne vado domani da qui. Ma il problema è che nessuno ce li dà quei soldi, non ci danno nemmeno quelli che ci hanno promesso».

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