La Corea del Sud vuole «spiegazioni» sulla decisione di Pyongyang. Le tensioni nella Penisola coreana non accennano a stemperarsi
SEUL - La Corea del Sud ha convocato l'ambasciatore russo a Seul, Georgy Zinoviev, per criticare la decisione di Pyongyang di inviare migliaia di soldati a supporto della guerra di Mosca contro l'Ucraina, chiedendo «spiegazioni e il loro immediato ritiro».
È quanto ha riferito lo stesso ministero a conferma delle anticipazioni sulla vicenda diffuse dall'agenzia Yonhap. Circa 1.500 soldati delle forze speciali nordcoreane, parte di un contingente di circa 12.000 uomini, sono già in Russia per la fase di addestramento, secondo quanto ha riferito venerdì l'intelligence di Seul, con la prospettiva guadagnare la prima linea dei combattimenti.
La Corea del Sud, che da tempo accusa il Nord di spedire in Russia armi da usare in Ucraina, ha espresso preoccupazione per il primo dispiegamento di truppe di Pyongyang all'estero in scia all'accordo di giugno tra il leader Kim Jong-un e il presidente russo Vladimir Putin sul rafforzamento della cooperazione militare.
Il vice ministro degli Esteri sudcoreano, Kim Hong-kyun, ha espresso le «gravi preoccupazioni di Seul» sull'iniziativa e ha «fortemente sollecitato l'immediato ritiro delle forze nordcoreane e la cessazione della relativa cooperazione», ha riferito la nota.
Kim ha detto all'ambasciatore russo Zinoviev che il contributo di uomini e armi di Pyongyang alla Russia per la sua guerra all'Ucraina «rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza non solo per la Corea del Sud, ma anche per la comunità internazionale», sottolineando che «tali azioni violano molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e la Carta dell'Onu».
Il National Intelligence Service (Nis), l'agenzia di intelligence di Seul, ha rilasciato immagini satellitari dettagliate sul primo dispiegamento di soldati nordcoreani d'élite della 'Storm Corps', trasferiti da navi militari russe a Vladivostok tra l'8 e il 13 ottobre. Le forze speciali «dovrebbero essere schierate in prima linea nel conflitto ucraino dopo aver ultimato addestramento e acclimatamento».
Il Nis ha anche affermato che il Nord aveva «fornito alla Russia più di 13.000 container di proiettili di artiglieria, missili, razzi anticarro e altre armi letali» a partire da agosto. La scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha segnalato rapporti di intelligence secondo cui il Nord stava addestrando 10.000 soldati per aiutare la Russia nella sua lotta contro Kiev, aggiungendo che Mosca faceva affidamento su Pyongyang per compensare le pesanti perdite subite.