Una nuova docu-serie racconta della vita e della famiglia del leader di una delle sette più sanguinarie al mondo.
LOS ANGELES - Si arricchisce di un ulteriore capitolo la raccapricciante storia di Charles Manson, criminale statunitense a capo di una delle sette più sanguinarie al mondo. In una nuova registrazione audio, contenuta nel trailer di una docu-serie che andrà in onda sulla piattaforma streaming Peacock, il leader afferma: «C'è tutta una parte della mia vita che nessuno conosce».
Manson è deceduto in un istituto penitenziario della California nel 2017, dopo aver scontato una pena di oltre 40 anni con l'accusa di aver orchestrato una serie di omicidi alla fine degli anni Sessanta. Era stato arrestato assieme ai membri della sua setta nel 1969. Durante il processo aveva dichiarato di rappresentare una «forza demoniaca» e si era presentato in aula con una svastica auto-intagliata in fronte.
Condannato all'ergastolo in una prigione di Corcoran (California), si è distinto per aver violato centinaia di volte il regolamento dell'istituto. Tra le violazioni si contano le aggressioni nei confronti del personale, il possesso di armi e diversi incendi dolosi. A uno psichiatra aveva dichiarato: «Sono speciale. Non sono il detenuto medio. Ho passato la mia vita in prigione. Ho mandato nella tomba cinque persone. Sono un uomo molto pericoloso».
Nel corso degli ultimi 20 anni di prigionia, Manson avrebbe parlato con i realizzatori della docu-serie sopracitata, fornendo informazioni inedite sulla sua vita e la sua famiglia. Nel trailer racconta del periodo precedente agli omicidi, specificando di essere stato già allora coinvolto in numerose attività criminali: «Ho vissuto in Messico per un po'. Sono andato ad Acapulco, ho rubato alcune auto. Sono stato coinvolto in un paio di omicidi. Ho abbandonato la mia 357 Magnum a Città del Messico e ho lasciato dei morti sulla spiaggia».