Avranno una durata limitata nel tempo, ma la Croce rossa ne denuncia ugualmente la pericolosità per la popolazione
WASHINGTON - Il capo del Pentagono Lloyd Austin conferma che l'amministrazione Biden ha approvato la fornitura di mine antiuomo all'Ucraina. «Kiev ha bisogno di cose che l'aiutino a rallentare» la Russia, «le hanno chieste e penso che sia una buona idea», ha detto Austin parlando con i giornalisti in Laos, secondo quanto riporta il New York Times.
Mine "non persistenti": che significa - Stando a un funzionario della difesa statunitense, le mine "non persistenti" americane differiscono da quelle utilizzate dai russi finora nella guerra perché diventano inerti dopo un periodo di tempo prestabilito e richiedono l'alimentazione a batteria per esplodere.
Le autorità statunitensi non hanno descritto nello specifico la tipologia di ordigni, ma secondo il portale ucraino d'informazione Defense Express tutto fa ipotizzare che quelli che arriveranno in Ucraina saranno sistemi a proiettili Adam (Area denial artillery munition), parte della stessa famiglia di armamenti degli oltre 60.000 proiettili Raam ricevuti ad agosto dall'Ucraina ed equipaggiati con mine anticarro M741 e M718.
Secondo Defense Express, un singolo proiettile Adam ha una gittata fino a 17,6 km se sparato da un sistema di artiglieria di tipo M109, e disperde le mine fino a 600 metri dal punto di mira. Quelle trasportate dai proiettili Adam sono le mine antiuomo a lunga durata M67 e le mine antiuomo a breve durata M72, con un tempo di autodistruzione impostato al momento della fabbricazione rispettivamente su 4 o 48 ore. Una volta atterrata, la mina lancia sette 'tripwire' (fili d'innesco) in grado di far esplodere l'ordigno, che può detonare solo tramite corrente elettrica.
Se la carica della batteria scende sotto un livello preimpostato, la mina si autodistrugge. E anche se non si autodistrugge, la batteria si scaricherà completamente dopo 14 giorni, rendendo l'ordigno inattivo. Nonostante le rassicurazioni date sulla natura "non persistente" di questi esplosivi, la Croce Rossa internazionale denuncia da tempo che anche le mine 'intelligenti' «mettono indiscriminatamente in pericolo i civili».