Lo sostiene il canale televisivo Channel 12, che mette sotto accusa le vecchie scelte del leader israeliano.
TEL AVIV - Un rapporto approfondito del canale televisivo israeliano Channel 12 (Keshet 12) sostiene che il premier israeliano Benyamin Netanyahu per anni abbia ignorato gli avvertimenti dei vertici della sicurezza sulla crescente minaccia rappresentata da Hamas a Gaza e abbia rifiutato ripetute proposte di uccidere i leader del movimento islamista Yahya Sinwar e Muhammad Deif.
L'ufficio di Netanyahu nega categoricamente le accuse. Secondo il servizio realizzato dalla televisione, citato dal quotidiano in linea Times of Israel, Netanyahu ricevette nel 2014 informazioni dettagliate sui piani di Hamas di entrare sul territorio israeliano. Negli anni successivi, gli operativi di Hamas si avvicinarono ripetutamente alla recinzione di confine, ma il primo ministro bloccò qualsiasi risposta significativa da parte di Israele.
Invece, Netanyahu scelse una strategia basata sulla difesa e sul pagamento ad Hamas, secondo il rapporto. Investì miliardi di shekel in una nuova barriera di confine per bloccare i tunnel verso Israele, solo il 3% dei quali fu investito nella parte sopraelevata della barriera, che Hamas penetrò facilmente il 7 ottobre.
Nel 2018, secondo Channel 12, Netanyahu respinse una proposta del servizio di sicurezza interno dello Stato ebraico Shin Bet e dell'allora ministro della difesa Avigdor Liberman di uccidere leader di Hamas, tra cui Sinwar e Deif, scegliendo invece di inviare l'allora capo del Mossad (il servizio segreto focalizzato sulle operazioni all'estero) Yossi Cohen in Qatar per convincere l'emirato del Golfo a inviare denaro ad Hamas in cambio della quiete nel sud.
Secondo il rapporto, Netanyahu scelse anche di ignorare le informazioni secondo cui il Qatar stava anche inviando fondi al braccio militare di Hamas. In effetti, nel 2020 inviò l'allora capo del Comando Sud dell'esercito Herzi Halevi in Qatar per convincere i suoi leader a continuare a finanziare Hamas dopo che Doha aveva indicato di voler interrompere il finanziamento del gruppo.
Dopo che un operativo dell'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah condusse un attentato con bomba nel nord di Israele nel marzo 2023, Halevi avvertì Netanyahu che le probabilità di una guerra erano alte e che avrebbe dovuto agire in modo offensivo contro i leader terroristici, riporta Channel 12. Anche in questo caso Netanyahu rifiutò.
Sei giorni prima dell'attacco del 7 ottobre, Halevi affermava che Israele doveva prepararsi alla guerra con il gruppo terroristico palestinese. Netanyahu esitò e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi andò alla radio per dire che Hamas era stato dissuaso.
In una dichiarazione, l'Ufficio del primo ministro definisce il rapporto «un riciclo di menzogne infondate che sono state smentite in passato e che sono intese a screditare il primo ministro Netanyahu, che sta portando Israele a risultati senza precedenti su sette fronti».