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GUERRA IN UCRAINATruppe europee in Ucraina: non "se" ma "quando"

25.11.24 - 17:00
Riprende slancio la proposta del presidente francese Emanuel Macron. È colpa di Trump?
IMAGO
Fonte LeMonde
Truppe europee in Ucraina: non "se" ma "quando"
Riprende slancio la proposta del presidente francese Emanuel Macron. È colpa di Trump?

PARIGI - La proposta del presidente francese Emanuel Macron di inviare truppe europee in Ucraina era stata duramente criticata e subito scartata dai Paesi europei durante una riunione tenutasi a Parigi nel febbraio scorso. La proposta si era scontrata con il categorico "no" della rappresentanza tedesca. La questione sembrava essere stata risolta e le "linee rosse" tracciate da Mosca sarebbero dunque state rispettate.

Ma molte cose sono cambiate da allora. L'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti ha nuovamente mandato in tilt la politica estera europea. Il tycoon ha sempre criticato l'approccio dell'amministrazione Biden nei confronti della guerra in Ucraina, definendola fin troppo dispendiosa per un Paese che non possiede una frontiera in comune con le nazioni in questione e giudicando di scarso interesse il fatto di fomentare e finanziare una guerra al di là dell'Atlantico.

Ora, l'isolazionismo della nuova amministrazione a stelle e strisce ha costretto i Paesi europei a fare affidamento su sé stessi. E i risultati di questa tendenza stanno cominciando a farsi sentire.

La proposta di Macron, che a febbraio sembrava essere tanto irrealizzabile quanto potenzialmente destabilizzante per il futuro della democrazia in Europa, avrebbe ottenuto nuovo slancio con l'elezione di Donald Trump, al punto che alcuni alti funzionari militari francesi e britannici starebbero seriamente prendendo in considerazione la possibilità di implementarla, dovesse il sostegno statunitense giungere al termine.

Le discussioni sarebbero in pieno corso da settimane e si starebbero concentrando sulla «cooperazione in materia di difesa, con l'obiettivo di creare un nucleo duro di alleati in Europa, concentrandosi sull'Ucraina e sulla sicurezza europea in senso lato», ha dichiarato una fonte militare al quotidiano francese Le Monde. Un proposito in linea con le dichiarazioni del ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, che la settimana scorsa ha sottolineato la necessità per i Paesi europei di non «fissarsi sulle linee rosse» imposte da Mosca e di «non escludere» l'opzione di inviare truppe in Ucraina.

Dichiarazioni giunte anche alle orecchie del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che pur riconoscendo l'assenza di «unanimità» sulla questione in seno all'Unione europea ha confermato l'esistenza di alcune «teste calde».


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