Eventuali trattative dovrebbero tenere conto «delle realtà che emergono sul terreno»
MOSCA - Per facilitare negoziati sull'Ucraina il presidente Volodymyr Zelensky deve annullare il decreto con cui aveva vietato trattative con la leadership russa. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo all'invito del presidente eletto Usa Donald Trump a un «cessate il fuoco immediato».
Secondo Peskov, tuttavia, i negoziati dovranno tenere conto «delle realtà che emergono sul terreno», e per Mosca rimangono immutate le condizioni poste dal presidente Vladimir Putin lo scorso giugno: ritiro degli ucraini dalle quattro regioni parzialmente occupate dai russi e rinuncia ufficiale a entrare nella Nato.
Zelensky ha dichiarato a sua volta che il suo paese ha bisogno di una «pace duratura» che Mosca «non possa distruggere dopo qualche anno». Lo ha comunicato oggi lo stesso leader ucraino, dopo che Trump ha riferito sulla sua rete sociale Truth Social che lui «vorrebbe concludere un accordo» con Mosca.
«Ho dichiarato che abbiamo bisogno di una pace giusta e duratura: una pace che i russi non siano in grado di distruggere in pochi anni, come hanno fatto ripetutamente in passato. Gli ucraini vogliono la pace più di qualunque altra cosa. La Russia ha portato la guerra alla nostra terra ed è la Russia che cerca soprattutto di mandare all'aria le possibilità di pace», ha aggiunto Zelensky, rimarcando che Kiev ha bisogno di «precise garanzie».
Il presidente ucraino chiede agli alleati di «non chiudere un occhio» sull'occupazione russa. «Un cessate il fuoco senza garanzie può riprendere fuoco in qualsiasi momento», analogamente a quanto accaduto in passato per opera del presidente russo Vladimir Putin. «La guerra non può essere senza fine, solo la pace deve essere permanente e affidabile», ha aggiunto Zelensky.