Corte Strasburgo: Kiev può vietare l'uso del simbolo legato a Russia
STRASBURGO - Simbolo dell'imperialismo russo, caro anche a Putin che lo ha indossato in passato. È il nastro di San Giorgio nero e arancione, che fu creato dalla zarina Caterina II di Russia per premiare i soldati che si erano distinti in imprese militari. Negli anni è poi diventato uno degli attuali simboli di conquista di Mosca, come ad esempio la lettera "Z".
Ebbene, la Corte europea dei diritti umani ha ritenuto legittima la scelta del Parlamento ucraino di emanare una legge che multi la produzione, l'uso e la propaganda del nastro di San Giorgio poiché questo simbolo è legato alla Russia, Paese che nel 2014 ha preso il controllo della Crimea e ha poi successivamente invaso l'Ucraina.
La Corte ha così motivato il rigetto del ricorso presentato da un uomo che vorrebbe indossare il nastro di San Giorgio sostenendo che il divieto di Kiev viola il suo diritto alla libertà d'espressione oltre che il rispetto per la vita privata.
Nella sentenza i giudici evidenziano che, mentre fino a poco tempo addietro il nastro era associato per lo più a un riconoscimento militare dell'era sovietica, la situazione è cambiata dopo il 2014, quando la Russia ha preso il controllo della Crimea, e ancor più dopo l'invasione del Paese del 2022.
Il nastro di San Giorgio è molto utilizzato come insegna da parte delle unità russe in Ucraina e ora molti ucraini lo percepiscono come un simbolo della sofferenza che l'aggressione russa sta provocando al Paese.