29 marinai coinvolti nei due incidenti ravvicinati; dalle navi russe viene confermato lo sversamento di olio combustibile.
MOSCA - Una si è spezzata a prua e l'altra, danneggiata, è andata alla deriva nel mare in tempesta, per poi affondare. È accaduto oggi a due vecchie petroliere russe - costruite rispettivamente nel 1969 e nel 1973 -, entrambe in navigazione nel Mar Nero al largo della costa della Crimea.
Il bilancio provvisorio è al momento drammatico: 1 marinaio morto e altri 11 feriti, di cui due in modo grave. L'agenzia marittima federale Rosmorrechflot nel pomeriggio di domenica ha confermato che le «due petroliere, la Volgoneft-212 e la Volgoneft-239 sono naufragate» e che «a bordo delle navi ci sono equipaggi di 15 e 14 persone».
Si teme per 4 mila tonnellate di olio combustibile - Aggiungendo che, a seguito dell'incidente, avvenuto nello stretto di Kerch, «si è verificata una fuoriuscita di petrolio». Secondo il quotidiano russo Kommersant, la nave che si è squarciata, la Volgoneft 212, poteva trasportare fino a circa 4,2 mila tonnellate di olio combustibile.
Entrambe le navi hanno la stessa capacità di carico e sebbene non ci sia certezza sugli esatti quantitativi trasportati, si teme un grave disastro ambientale, la cui misura non è stata resa nota dalle autorità russe.
Dai video girati nei pressi del doppio incidente e da quanto riferito dall’ufficio del Procuratore dei Trasporti del Sud, sullo sversamento in mare non ci sono però dubbi.
Infine, per raggiungere e mettere in salvo gli equipaggi sono intervenuti sul posto oltre 50 soccorritori con elicotteri e rimorchiatori.