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Le petroliere russe «mettono a rischio l'ecosistema locale»

RUSSIA / UCRAINALe petroliere russe «mettono a rischio l'ecosistema locale»

18.12.24 - 17:30
Più di 3000 tonnellate potrebbero essere fuoriuscite in mare
keystone-sda.ch (RUSSIAN MINISTRY OF EMERGENCY SI)
Fonte Ats Ans
Le petroliere russe «mettono a rischio l'ecosistema locale»
Più di 3000 tonnellate potrebbero essere fuoriuscite in mare

KIEV - Dopo l'incidente alle petroliere russe nel mar Nero, si stima la fuoriuscita di 3000 tonnellate di combustibile che mettono "in pericolo l'ecosistema locale".

Lo afferma Greenpeace Ucraina precisando che «martedì sera, l'olio combustibile pesante (mazut) fuoriuscito dalle petroliere russe affondate la scorsa domenica nello Stretto di Kerch, che collega il Mar Nero al Mar d'Azov, ha raggiunto le coste del Mar Nero».

Le due petroliere, riferisce la ong, «trasportavano tra le 8000 e le 9000 tonnellate di prodotti petroliferi. Di queste, secondo le stime, più di 3000 tonnellate potrebbero essere fuoriuscite in mare. I residenti locali stanno già pubblicando decine di video che mostrano macchie di mazut e uccelli intrappolati nel petrolio lungo il litorale nei pressi di Anapa. Attualmente, l'estensione della contaminazione copre almeno 60 chilometri, dal ponte di Crimea fino ad Anapa, nella regione di Krasnodar. Diverse città hanno dichiarato lo stato di emergenza ed è stata già confermata la morte di uccelli contaminati dal mazut».

«Gli incidenti che hanno coinvolto le due petroliere nello Stretto di Kerch, che secondo diversi rapporti hanno entrambe oltre 50 anni di servizio, costituiscono una grave minaccia ambientale», ha dichiarato Natalia Gozak, direttrice dell'ufficio di Greenpeace Ucraina. «Il combustibile fuoriuscito sta già compromettendo l'ecosistema locale. Questo episodio evidenzia un problema ben più ampio: le attività della flotta ombra russa. La Russia impiega petroliere obsolete per esportare petrolio greggio e finanziare la guerra in Ucraina. È indispensabile che queste navi vengano aggiunte alla lista delle sanzioni dell'Unione Europea».

Greenpeace Germania «aveva già pubblicato un rapporto che identifica le 192 petroliere più pericolose della cosiddetta flotta ombra. Questi tanker sono obsoleti, scarsamente assicurati e, in alcuni casi, già segnalati per difetti tecnici e trasferimenti rischiosi di petrolio greggio da nave a nave».

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