Le autorità non vogliono abbassare la soglia minima di età per la leva militare dai 25 ai 18 anni
KIEV - Dopo tre anni di guerra e di fronte a una pressione militare crescente da parte dei russi, l'Ucraina è sempre più a corto di soldati.
Esaurita la spinta dei primi anni, le forze che combattono in trincea sono sfinite e quelle che man mano le sostituiscono sono scarse e formate da uomini e donne sempre più anziani, inesperti se non inadatti del tutto alla guerra. Il governo di Kiev e il presidente Voldymyr Zelensky si ostinano a non voler abbassare l'età per la leva dagli attuali 25 a 18 anni, perché ritengono che la misura sarebbe troppo impopolare in un Paese sul cui già aleggia lo spettro della generazione perduta e nel quale già si avverte una crisi demografica.
Quella ucraina è una società nella quale, secondo un sondaggio del Razumkov Centre della scorsa estate, il 45% ritiene che non ci sia nulla di cui vergognarsi a sfuggire al servizio militare a fronte di un 29% che la pensa diversamente, con molti giovani che fuggono all'estero, malgrado il divieto di espatrio, e a fronte di scarsi successi delle campagne di reclutamento. In un reportage pubblicato oggi dal Guardian, che include interviste a ufficiali e reclute, si legge che le forze armate ucraine sono faccia a faccia con un grave dilemma: difendere adeguatamente le città o rinforzare la prima linea del fronte?
Due fonti della difesa antiaerea ucraina interpellate dal Guardian affermano che molti uomini che operavano nelle unità antiaeree che ogni notte abbattono con successo ondate di droni e missili, già impoverite ma formate da operatori esperti, affiatati e ben coordinati, vengono inviati a combattere in trincea come fanteria. «Si sta raggiungendo un livello critico in cui non si può più essere sicuri che la difesa aerea possa continuare a funzionare come si deve», dice una delle fonti. «Queste persone conoscevano veramente bene la macchina della difesa (antiaerea), alcuni erano stati addestrati in Occidente e avevano capacità reali. Ora vengono inviati al fronte a combattere senza avere alcun addestramento».
«La gente che riceviamo ora (al fronte) non sono come quelle che c'erano all'inizio della guerra», racconta al Guardian un soldato della 114ma brigata di difesa territoriale. «Di recente abbiamo ricevuto 90 reclute, ma di loro solo 24 erano pronte per essere inviate alle loro posizioni. Le altre erano vecchie, malate o alcolizzate. Un mese fa vagavano per Kiev o Dnipro, ora si trovano in trincea e a malapena sanno tenere in mano un'arma. Sono scarsamente addestrate e scarsamente equipaggiate», aggiunge.