Il tycoon aveva minacciato di alzare i dazi senza lotta al fentanyl e all’immigrazione illegale.
CITTÀ DEL MESSICO - Il Messico ha annunciato un nuovo sequestro di fentanyl a un mese dell'insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che minaccia di aumentare le tariffe doganali se il suo vicino del sud non fermerà l'immigrazione illegale e il traffico di droga.
Più di 400.000 compresse di fentanyl e sei tonnellate di precursori chimici, utilizzati per produrre questa droga sintetica che causa migliaia di overdose negli Stati Uniti, sono stati sequestrati e distrutti, ha annunciato l'ufficio del procuratore generale del Messico. I sequestri sono avvenuti durante diverse operazioni nello Stato occidentale di Jalisco, roccaforte del potente cartello Nueva Generación.
All'inizio di dicembre, il governo federale messicano ha annunciato il sequestro record di più di una tonnellata di pellet di fentanyl, equivalenti a 20.000 dosi. Washington ha riconosciuto l'operazione. Il presidente eletto repubblicano Donald Trump ha confermato dopo la sua elezione la sua volontà di «imporre dazi doganali del 25% su Messico e Canada su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti» già dal 20 gennaio, giorno del suo insediamento. «Questa tassa rimarrà in vigore finché la droga, in particolare il fentanyl, e tutti gli immigrati clandestini non fermeranno questa invasione del nostro Paese!» ha aggiunto.
Cos'è - Originariamente un antidolorifico approvato dal governo statunitense, il fentanyl è una droga sintetica 100 volte più potente della morfina e 50 volte più potente della cocaina, secondo la Drug Enforcement Agency (Dea) statunitense. Washington sostiene che i due principali cartelli messicani (Jalisco Nueva Generacion e Sinaloa) producono e vendono il fentanyl utilizzando ingredienti provenienti dalla Cina.