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In tutto sono stati recuperati finora 30 corpi. Le autorità: «Quest'operazione di soccorso diventa un'operazione di recupero»
WASHINGTON - «Siamo arrivati al punto in cui quest'operazione di soccorso diventa un'operazione di recupero». La triste conferma di ciò che ormai era stato ipotizzato nelle scorse ore è arrivata per voce del capo dei vigili del fuoco e dei servizi di emergenza di Washington, John A. Donnelly. «Non crediamo ci sia alcun sopravvissuto», ha affermato di fronte alla stampa.
Finora, ha proseguito, sono stati recuperati 27 corpi di persone che erano a bordo dell'aereo e uno dell'equipaggio dell'elicottero militare e i 3 delle persone che erano sull'elicottero. Sul posto sono intervenute, complessivamente, circa 300 persone dai vari enti di primo soccorso. Il Segretario dei Trasporti, Sean Duffy, ha spiegato che dopo lo scontro, la fusoliera dell'aereo si è divisa in tre parti, poi finite nelle acque gelide del fiume Potomac.
«La scorsa notte il cielo era sereno; l'elicottero viaggiava secondo il suo percorso standard. Se vivete nell'area del Distretto di Columbia, ne vedrete spesso di elicotteri muoversi su e giù in questo modo, sul fiume». E lo stesso discorso vale per il volo dell'American Airlines, che stava atterrando nel distretto seguendo il percorso standard. In altre parole, tutto nella norma. «Non è insolito che ci siano contemporaneamente un aeromobile militare sul fiume e un velivolo che atterra» presso quello scalo.
Ma allora come si spiega la dinamica dell'incidente? «In questo momento, non siamo in grado di dire perché l'elicottero ha incrociato la rotta dell'aereo di linea», ha precisato Robert Isom, CEO di American Airlines. C'è fiducia invece sul fatto che, nonostante le difficoltà, i corpi delle vittime verranno recuperati. «Sono fiducioso - ha detto Donnelly - che riusciremo a farlo, anche se ci vorrà un po' di tempo. E forse qualche aiuto in più». In tutto, nell'incidente sono rimaste coinvolte 67 persone.
